“Non vogliamo nemmeno commentare l’ennesimo fallimento di un bando comunale, prassi che appare ormai consolidata per questa Amministrazione, solo registriamo come tutta la vicenda sia la dimostrazione di come il Sindaco tiri avanti per la sua strada, sordo ai consigli e cieco di fronte al bene della città”.
Intervengono così i consiglieri del Popolo della Libertà, Marco Tassi e Marco Civardi, dopo la notizia che il bando per il Parco Enogastronomico all’ex Cavallerizza è andato deserto e dopo l’annuncio di Reggi di un nuovo bando che venga incontro ai parametri richiesti da potenziali partecipanti.
“Siamo stati sempre fortemente critici nei confronti della decisione del Sindaco di insediare all’ex Cavallerizza un Parco Enogastronomico alias Eataly di Oscar Farinetti. Prima di tutto per dubbi sulla legittimità della pratica, quando per costruire 2 corpi aggiuntivi a un edificio sottoposto a vincolo dalla Sovrintendenza e con diversa destinazione d’uso secondo il PRG si è attuata una variante urbanistica attraverso l’applicazione di una deroga al regolamento edilizio: un vero e proprio mostro normativo”.
Ma, in secondo luogo – proseguono Tassi e Civardi - abbiamo manifestato i nostri dubbi sull’aspetto commerciale dell’operazione. Insediare quello che a tutti gli effetti risulterà un nuovo centro commerciale, con bar e ristoranti, a pochi metri dal centro storico, a nostro avviso non fa altro che infliggere un ulteriore colpo a un commercio al dettaglio nel cuore della città già fortemente penalizzato e in costante agonia. Siamo stati accusati di poca lungimiranza e ci è stato assicurato, in consiglio comunale e in particolare nella relazione degli uffici a sostegno della pratica, che “almeno il 60% dei prodotti offerti nel parco dev’essere di provenienza locale ed acquistato direttamente dai produttori locali”. E ancora, che in collaborazione con scuole, Università e produttori locali, “attraverso la degustazione e la possibilità di acquisto dei prodotti locali, si vuole indirizzare il consumatore alla scelta consapevole dei medesimi e al loro utilizzo nella tradizione enogastronomica piacentina”.
Ci spieghi ora il Sindaco che fine fanno questi propositi? Stanno ancora in piedi le relazioni degli uffici di fronte a un passaggio dell’incidenza dei prodotti piacentini dal 60 al 15%? Come verranno ora tutelati prodotti e produttori locali?. Era ed è proprio necessario concedere per 30 anni a una multinazionale un edificio storico come la Cavallerizza nelle vicinanze del centro per insediarvi un parco enogastronomico che presenta solo il 15% dei prodotti locali? Non era forse meglio puntare sullo sviluppo di centri quali La Faggiola o altri? Tutte domande che rimarranno senza risposta, perché nella città di Reggi non c’è spazio per il dissenso. E allora, Oscar, riprovaci, sarai più fortunato!”
Eataly, Movimento per l'Italia: "Bando ad personam"
Comunicato stampa a firma di Riccardo Palmerini Coordinatore provinciale -Regionale Movimento per l’Italia di Daniela Santanche
Il sindaco Reggi non conosce a nostro avviso il significato che la mitologia riservava alla figura dei gufi. Il gufo con la sua abilita’ di girovagare di notte perfettamente a suo agio e in silenzio ,era temuto perche possedeva capacita che l’uomo poteva rispettare ma non necessariamente capire; inoltre il gufo era paragonato alla saggezza per la possibilita di vedere la verita dietro la bugia e notare sfumature che altri non potevano.
Il movimento per l’Italia di Daniela Santanche,per mezzo del coordinatore provinciale e regionale Riccardo Palmerini, da sempre sostiene la propria contrarieta’ al progetto EATALY, per i danni alle attivita commerciali presenti sul territorio ma soprattutto perche si è rinunciato alla realizzazione della c.d Università della Cultura e delle Associazioni che proprio nello spazio della ex Cavallerizza avrebbero trovato la giusta collocazione .
Non solo si è perso tempo ma si è presa in giro la cittadinanza.
Infatti il bando per la gestione è andato deserto ma apre a sua volta un autostrada ,con una sola corsia preferenziale al signor Farinetti,che ha gia presentato dell indicazioni per reimpostare il nuovo bando ;che prevede una quota media del 15 % di prodotti locali a carico del gestore. Tutto cio contrasta con le dichiarazioni dell assessore Fellegara che nel presentare il progetto ,sosteneva che l’idea del parco enogastronomico era valida se la quota dei prodotti piacentini raggiungeva il 60%, in questa maniera si garantiva la valorizzazione dei comparti produttivi locali
A cosa è servito un bando di gara se poi le decisioni erano gia state prese?visti i numerosi incontri sull’asse Piacenza – Torino ad alto livello. La rsiposta a questa domanda era gia stata data con un bell’esempio dal” gufo”(saggio)Filiberto Puztu,
Se all’esame dell’universita’ partecipa l’alunno che con il professore ha condiviso e strutturato le domande della prova ,chi prendera il voto migliore?
Quello che verra’ non sara’ per caso un bando ad personam?e meno male che la sinistra critica tutte le leggi del centrodestra proprio per questo.
Il MPI invita tutte le forze politiche e le associazioni di categoria ad una seria riflessione per dare una volta per tutte una risposta ferma e decisa e dire no ad un nuovo centro commerciale