Comunicato stampa di Marco Civardi, consigliere Pdl del Comune di Piacenza.
Piacenza - “Rimaniamo allibiti di fronte alle preoccupate dichiarazioni di Reggi in merito alla vicenda del parco enogastronomico alla Cavallerizza e di una possibile - se non probabile - modifica del bando di gara, nel caso quest’ultima dovesse andare deserta, così da venire incontro ai parametri richiesti dai potenziali partecipanti”.
“Siamo a 5 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte e l'annuncio di possibili modifiche delle condizioni oggi richieste intervengono in un procedimento amministrativo in essere e realizzano un’indebita intromissione da parte del sindaco nella gara stessa. Quando si dava un peso alle parole, si sarebbe detto che si stava realizzando una turbativa di gara”.
“Se una società fosse stata interessata, infatti, a partecipare all'attuale bando, da ieri lo sarebbe sicuramente di meno, atteso che il sindaco ha già manifestato l’intenzione di modificare le condizioni di gara nel giro di qualche settimana. Nei fatti alcun concorrente potenziale ha più interesse a presentare un’offerta entro i termini previsti dal bando, sapendo che in futuro potrebbe spuntare migliori condizioni”.
“Sappiamo benissimo tutti che la volontà dell’amministrazione di sinistra era quella di affidare il Parco Enogastronomico a Farinetti e a Eataly, ma quanto meno non ci si intrometta indebitamente nella gara in corso, lasciando a chi ne ha titolo di decidere, quando la stessa dovesse andare deserta, cosa fare”.
“E’ pur vero che i bandi di gara concepiti dall’amministrazione Reggi hanno riscosso scarsa fortuna (dagli asili a Piazzale Marconi all'ex Balzer gli esempi si sprecano), ma quest’ennesimo scomposto intervento ci fa sorgere il legittimo sospetto che si sia in presenza di un deprecabile vizietto piuttosto che di una casualità”.
“Quanto poi agli asseriti da Reggi, ma inesistenti nei fatti, vincoli "molto stringenti" che il consiglio comunale avrebbe posto al bando di gara, è bene ricordare che nessuna modifica al riguardo è stata apposta, tanto meno dalla sua maggioranza che, supina e prona, si è limitata a ratificare la volontà del primo cittadino”.
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