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Quaratino (Io scelgo Boiardi): Piu' attenti sul Servizio civile

 Dichiarazione del consigliere provinciale Gianni Quaratino (io scelgo Boiardi) sulla mozione presentata per il prossimo consiglio dell’8 novembre sul servizio civile:
“Si tratta di una mozione che vuole essere assolutamente avulsa da ogni contestualizzazione politica (e per la quale auspico la collaborazione di tutti i colleghi del Consiglio Provinciale al fine di raggiungere un'approvazione unanime):

Viste le premesse sopra citate, in essa si parte esclusivamente dagli unici dati certi (in quanto ampiamente documentati ed esposti da tutte le associazioni, gli enti e le formazioni politiche) che paiono essere i seguenti:

1) il SC può senz'altro esser inteso come uno strumento di crescita e di educazione dei giovani e della società civile ai principi fondanti la nostra Costituzione quali la pace, la solidarietà e la cittadinanza attiva. Non deve quindi costituire una sorta di "pseudo-precariato o una "anticamera occupazionale" o una sorta di "ammortizzatore sociale", né può diventare il "tappabuchi" di carenze statali. Il volontariato, ioltre, va incoraggiato con ogni sforzo e non ostacolato dalla burocrazia o dagli interessi privati o di schieramento

2) c'è stata nel corso degli anni una notevole riduzione dell'impegno (e non solo dello Stato centrale), dettata da vari motivi (a titolo indicativo basta ricordare come rispetto al 2007 si è passati ad u numero di giovani impiegati nel servizio civile pari a meno della metà (e allo stato attuale non ci sono luci per il futuro)

3) diverse dichiarazioni provenienti da i più svariati settori pongono l'accento su quello che può esser senz'altro definito uno "scontento di tutti"

4) per le associazioni di volontariato medico-sanitario l’apporto dei volontari del SC è determinante dal punto di vista strategico e funzionale in quanto tali associazioni svolgono attività estremamente importanti per tutta la comunità quali il servizio di emergenza ed urgenza "118" in convenzione con le USL del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il trasporto di dializzati, di disabili e di pazienti per radioterapie o da ospedalizzare o dimettere, e spesso (come nel nostro territorio) operano in totale integrazione con il Servizio Sanitario Nazionale.

5) con l'uscita delle graduatorie definitive relative ai progetti presentati per i 2010, di tutti i progetti presentati dall'ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) in Emilia Romagna ne è stato approvato solo uno (che interessa una parte del territorio di Parma), confermando il trend negativo pressoché nazionale.

Alla luce di questi "punti certi", e rilevando che mettere in crisi i succitati servizi, significa mettere in discussione la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini, particolarmente delle piccole realtà periferiche (e qui mi riallaccio, solo a titolo di esempio, alla recente dichiarazione resa il 18 ottobre scorso da don Mauro Manica, al termine dell'omelia nel corso della messa a San Giuliano in occasione della festa della Pubblica Assistenza di Caorso, Castelvetro e Monticelli: «Preghiamo affinché arrivino nuove energie per questa associazione») e facendo notare che quindi la situazione attuale non solo mette a rischio la sopravvivenza stessa del SC, ma pone in serio pericolo le indispensabili e vitali attività che lo stesso, sempre più, svolge in favore della comunità, riassumo sinteticamente quelle che - a parere di chi scrive - sono le conseguenze della situazione che si è venuta a creare nel corso degli anni:

Rischio di scadimento numerico/qualitativo delle importanti prestazioni in convenzione con il SSN, nonché di altre meritorie iniziative

Aumento della progressiva demotivazione da parte degli enti presenti sul territorio

Pratica impossibilità di capitalizzare sulle esperienze, cosa che porterebbe ogni anno ad un miglioramento dei progetti di SC che via via vengono stesi, potendo contare sulle valutazioni oggettive di quanto presentato in precedenza.

Grossa contrazione della possibilità che chi ha svolto il SC decida poi di continuare a dedicarsi al volontariato, come spesso è successo (e sempre meno purtroppo succede).
La mozione propone l'approntamento di un documento, il più condiviso possibile con le realtà locali, che:

. innanzitutto prenda oggettivamente atto della grave situazione del SC in generale e - più in particolare - degli enti medico-sanitari che svolgono attività in convenzione col SSN

. che proponga azioni (poche e mirate, ma ragionevolmente dotate di tangibile efficacia) per migliorare il migliorabile in loco da una parte e, dall'altra, per rappresentare la grave situazione attuale in Regione, con l'auspicio che dalla stessa possano partire nuovi "stimoli" anche nei confronti di tutte le organizzazioni coinvolte e del Governo centrale”.

 
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