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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Nucleare, Pollastri (Pdl): "Il mio non voto per ragioni politiche"

Stupore aveva suscitato la non partecipazione al voto del Consigliere Andrea Pollastri sulle risoluzioni presentate da Pd, Grillini e Lega sulla presenza del nucleare a Caorso, non voto che, però, l’esponente del PdL aveva ampiamente motivato con un lungo intervento spiegato poco prima di uscire momentaneamente dall’Aula e che è dovuto esclusivamente a ragioni politiche. “Ho preferito – spiega l’azzurro – non esprimermi su nessuno dei tre atti perché ritengo che si tratti di una discussione vuota, fuorviante e che rischia di creare solo allarmismo e imbarazzo al Governo di centro-destra che si sta muovendo risolutamente e coraggiosamente sulla via del nucleare. Non mi sono quindi sentito di condividere la premessa antinuclearista presente nelle risoluzioni di Grillini e PD poi accorpate poiché, come ho sempre detto anche in tempi non sospetti sono favorevole al nucleare.

Rispetto al caso specifico di Caorso, invece, ribadisco quanto ho sempre detto: è prematuro fare delle battaglie ora. Stiamo ai fatti: prima deve finire il decommissioning, e ci vorrà almeno fino al 2013, poi il Governo dovrà indicare le aree adatte al’istallazione
di nuove centrali ed alla realizzazione del centro di stoccaggio, poi ci sarà la fase di concertazione con gli Enti Locali e, infine, si dovrà vedere se le aree indicate suscitano l’interesse di un investitore. Ad oggi la carta recante l’indicazione delle zone idonee non esiste e anche se esistesse non sarebbe detto che Caorso vi fosse inserita. E se anche Caorso fosse inserita non è affatto detto che il potenziale investitore vi trovi l’interesse economico per costruirvi una centrale: no si dimentichi che, rispetto ad altri siti liberi, in questo caso bisogna demolire la vecchia centrale e bonificare il sito e tutto questo ha un costo che potrebbe rendere l’area non appetibile.”

“La priorità, insomma, è – per Pollastri – favorire il rapido decomissioning, cosa che il Governo e Sogin, grazie alla sollecitazione dell’Amministrazione Comunale di Caorso e dei Parlamentari piacentini di centro-destra, stanno facendo se è vero che, invece del
2020, come era previsto in un primo tempo, le barre lasceranno definitivamente la ex centrale tra tre anni.” “Per allora – chiosa il Consigliere – sarebbe opportuno che gli Enti Locali, e la Regione in primis, se vogliono scongiurare definitivamente l’ipotesi di costruzione di una nuova centrale, presentassero al Governo alcune ipotesi di riutilizzo dell’area, non certamente per farne un parco, ma, ad esempio, per farne un centro di ricerca qualificato che, sfruttando le strutture esistenti potrebbe costituire una vera eccellenza per il territorio. E il pensiero va sicuramente a Ignitor.”

 
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