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Cattolica, lavoro dopo un anno per l'82 % dei laureati. Ornaghi: "A rischio sviluppo coi tagli"

A un anno dalla laurea il 72,8% dei laureati triennali nelle sedi padane dell'Università Cattolica (Milano, Brescia, Piacenza-Cremona) che hanno cercato un'occupazione lavora stabilmente. Per la stessa tipologia nei laureati specialisti la percentuale degli occupati è invece pari all'82,5%.

Sono i principali dati che emergono dalla ricerca sugli sbocchi occupazionali dei laureati del nuovo ordinamento nell'anno 2008, realizzata dal Nucleo di valutazione di ateneo. L'indagine, a dodici mesi dalla laurea, è stata suddivisa fra laureati triennali (3.837), laureati specialisti (2.052) e magistrali a ciclo unico (332) ed è stata condotta tramite intervista Cawi (Computer Aided Web Interviewing). Il questionario è stato inviato anche ai laureati triennali che hanno proseguito gli studi iscrivendosi a una laurea specialistica sempre in Cattolica.
 

Complessivamente, dopo la laurea triennale, un laureato su tre ha continuato negli studi, iscrivendosi prevalentemente a una laurea di secondo livello. Fra coloro che invece hanno deciso di entrare nel mercato del lavoro, il 51,2% dei laureati triennali con un'occupazione sono lavoratori dipendenti, mentre il 48,8% sono lavoratori autonomi. Fra i dipendenti il 21,9% è a tempo indeterminato e il 20,3% a tempo determinato. Il 76,5% svolge un'attività lavorativa in ambito privato e il 22,6% in ambito pubblico.

Per quanto concerne la tempistica dell'impiego, fra i laureati che non lavoravano al momento del conseguimento della laurea, il 61,8% dei triennalisti ha trovato il primo impiego entro tre mesi. Sale all'82,7% la percentuale dei laureati triennali che hanno trovato il primo impiego entro sei mesi, e al 96,5% quella entro un anno. I laureati triennali che proseguono l'attività svolta durante il corso degli studi sono il 34% del totale.
Per quanto riguarda i laureati specialisti, entro tre mesi lavora il 69,7%, entro sei mesi l'85,2% ed entro l'anno il 96,7%. I laureati di secondo livello che proseguono l'attività intrapresa durante gli studi sono il 23,3% del totale.

Il rettore Ornaghi: "Coi tagli a rischio lo sviluppo dell'ateneo"  

Ci sono dati che “richiamano il consolidarsi di positive tendenze in atto nell’Ateneo” ma anche due “gravi problemi che sono ormai prossimi a diventare una minaccia non solo per il potenziale di sviluppo dell’Ateneo ma anche per il suo regolare funzionamento quotidiano”. Lo ha affermato il rettore Lorenzo Ornaghi, nel suo discorso per l’apertura del nuovo anno accademico dell’Università Cattolica. La prima minaccia, ha dichiarato il rettore, è legata alla ”condizione del Policlinico A. Gemelli, cui vengono inferti i micidiali colpi di un flusso decrescente e irregolare di risorse regionali”. Il secondo problema è legato agli “effetti perversi di quei provvedimenti dei governi dal 2007 ad oggi, che, con diversi tagli tecnici lineari, colpiscono in maniera irragionevolmente dura le Università non statali più di quelle statali, e fra tutte le non statali la nostra più delle altre”. “Dopo che ci sono stati tolti 12 milioni di euro (dai 55 del 2007 ai 42,9 del 2009) – ha spiegato il rettore – dal prossimo anno ci vedremo privati di ulteriori 13 milioni di euro, così attestandosi il finanziamento statale a quasi la metà di quello che era nel 2007”. “Molti rappresentati del ceto politico – ha concluso Ornaghi – personalmente comprendono le difficoltà ma nessuno sembra potere o volere prendere decisioni”.
 

“Per il nuovo anno accademico le immatricolazioni sono in crescita sia per quanto riguarda i corsi di laurea triennale, sia per quelli di laurea magistrale”. E’ questa la prima delle “tendenze positive” illustrate dal rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi. Gli studenti complessivi sono oltre 40 mila divisi nelle cinque sedi di Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Campobasso e Roma. Un incremento significativo ha riguardato alcune lauree magistrali in particolare nelle sedi del nord con una crescita dell’11% rispetto al 2009. In crescita anche gli scambi internazionali.

Nell’anno 2009-2010 sono stati oltre 1200 gli studenti a vivere un periodo all’estero, mentre mille studenti stranieri sono stati in Italia. “Il nostro centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale – ha continuato il rettore – grazie ai fondi del 5 per mille sta progettando nuove iniziative nell’ambito medico assistenziale e nella lotta alla povertà”. Attualmente sono attivi progetti in 12 Paesi. Il rettore ha ringraziato anche tutti i docenti che sono giunti a conclusione del proprio iter accademico. Tra loro quattro presidi di facoltà: Giorgio Pastori (Giurisprudenza) che verrà sostituito da Gabrio Forti, Alberto Quadrio Curzio (Scienze Politiche) sostituito da Carlo Beretta, Paolo Magistrelli (Medicina e chirurgia) sostituito da Rocco Bellantone e Luigi Pizzolato (Lettere e Filosofia) sostituito da Angelo Bianchi. 

All'inaugurazione dell'anno accademico ha partecipato anche una rappresentanza piacentina composta dal Vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio Monsignor Gianni Ambrosio, da alcuni Presidi delle Facoltà piacentine, professor Maurizio Baussola per Economia, professor Romeo Astorri della Facoltà di Giurisprudenza e professor Michele Lenoci per Scienze della formazione, dalla professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, ordinario di Diritto bancario e dei mercati finanziari nella Facoltà di Giurisprudenza di Piacenza e Presidente di EDUCatt, dal professor Stefano Poni in rappresentanza del Preside della Facoltà di Agraria e dal Direttore della Sede di Piacenza dottor Mauro Balordi.

 

 
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    Commenti:


    Oppure...
    a fare i pendolari per lavorare a Milano con una qualità della vita pessima!Del resto qua abbiamo solo 5 o 6 aziende che si possano definire tali e che comunque non assumono.
    Ufo
    28/10/2010  15.04

    precisazione
    ...stabilmente nei call center...
    Luca
    27/10/2010  23.07


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