Spett.le redazione, Vi scrivo per raccontare quello che da un mese c.a succede nel tratto di Po tra San Nazzaro e Isola Serafini, zona fluviale già martoriata dallo sversamento di idrocarburi che, a fatica e con l'impegno di  molti  volontari oltre che degli organi istituzionali preposti, si è riusciti a fermare limitando così i danni.

 

Ora ,come se non bastasse, a seguito di alcuni furti perpetrati ai danni dei proprietari dei natanti, grandi e piccoli li ormeggiati, ad opera dei soliti "ignoti" che, pur di arraffare quanto di asportabile a bordo degli stessi  lasciati nottetempo incustoditi, non rinunciano nemmeno a svuotare i serbatoi del carburante (pare che siano particolarmente interessati solo alla benzina verde) e per trasportare il quale utilizzano le taniche recuperate sul posto utilizzate dall'ARNI (Azienda Regionale per la Navigazione sul Po) per contenere del gasolio.

 

Nella notte tra il 16 e 17 ottobre si è verificata l'ennesima incursione di questi "signori" che, dopo aver arrecato vari danni a bordo dei natanti anno pensato bene di vuotare le taniche contenenti il gasolio direttamente nelle acque del Po per poterle utilizzare poi per la benzina asportata dai serbatoi lasciati incautamente pieni dagli ignari proprietari.

 

Dubito che il ricavato della benzina rubata sia pari al danno arrecato e non mi riferisco alle barche, che è ben poca cosa, ma all'ambiente fluviale circostante e  valle di isola Serafini.

Farete sicuramente cosa gradita se, attraverso gli organi di stampa, vorrete stimolare la sensibilità ambientalista di questi "signori" (ammesso che ne abbiano una)  a prestare più attenzione "nell'operare" quando si tratta di ambiente,

Per quanto riguarda la proprietà privata pazienza (c'è sempre la Divina Provvidenza).

Quanto da me sopradescritto è, ovviamente, verificabile direttamente in loco.