“Tagliare gli assessori regionali”, la proposta del consigliere Andrea Pollastri
La modifica dell’articolo 45 dello Statuto Regionale per ridurre gli assessori nella Giunta Regionale da 12 a 10 unità.  Questo il progetto di legge avanzato dal consigliere regionale del PdL Andrea Pollastri che ha convocato i giornalisti in conferenza stampa presso la sede del partito in via XXIV maggio.  “Un’iniziativa che auspico possa essere sostenuta da tutte le forze politiche in Regione, poiché travalica le ideologie e i partiti”, esordisce il consigliere, che prosegue:” Si tratta di una razionalizzazione che ha un duplice beneficio: innanzitutto un risparmio sui costi della politica, se la legge passasse, pari a 288 mila euro l’anno, poi il ridimensionamento logico degli assessorati allineandoli alle 10 Direzioni Generali in Regione, adattando  così il numero di assessori alle strutture burocratiche esistenti”.
Due assessori in meno quindi, le cui competenze e deleghe verrebbero accorpati ad altri assessorati:”Diversamente dai consiglieri, la carica di assessore non è elettiva ma frutto di nomina da parte del Presidente della Regione”, precisa Andrea Pollastri sottolineando la disuguaglianza fra le due responsabilità.  L’iter prevede ora la valutazione nelle commissioni Statuto e Regolamento e Affari Costituzionali della Regione Emilia-Romagna, per poi passare al vaglio dell’Assemblea Legislativa Regionale, previa nomina a relatore dello stesso Andrea Pollastri.
Un disegno di legge formalizzato lo scorso 11 ottobre a cui il consigliere ha affiancato una proposta di modifica del regolamento interno dell’Assemblea Legislativa Regionale che verte sulla possibilità di inserire a margine delle Sedute Consiliari le comunicazioni dei consiglieri che non fanno parte dell’ordine del giorno assembleare:”Si tratta di dare flessibilità a riunioni preordinate, colmando al contempo una sorta di disparità esistente fra la libertà di comunicare all’Aula dei Presidenti dell’Assemblea e della Giunta e gli altri Consiglieri Regionali”, spiega in conclusione Andrea Pollastri.