Un robot che si rapporta con i pazienti e in grado di aiutare gli anziani colpiti da demenza, o i bambini con deficit di vario tipo. E' quanto ha sviluppato un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Università di Siena. Due i robot sperimentati dal gruppo toscano; il primo, Paro, ha le sembianze di una foca ed è dotato di sensori per la luce, la temperatura, il suono e le sensazioni tattili. Il secondo, Iromec, frutto di un programma che coinvolge una decina di centri di ricerca in sei Paesi europei, è in grado di assomigliare a un essere umano o ad un animale immaginario, ed è stato pensato per i bambini con deficit cognitivi e difficoltà motorie.
Il progetto "Paro" ha coinvolto nella sua sperimentazione anche il territorio piacentino: è stato infatti testato su 15 anziani con diverse forme di demenza, ospitati nella Casa protetta Albesani di Castlesangiovanni, oltre a 20 bambini della Fondazione Peppino Scoppa e dell’Ospedale Le Scotte di Siena. Su entrambe le categorie di pazienti sono stati rilevati sensibili dei progressi. Significativo, spiegano i medici, è stato il caso di un anziano con una grave forma di demenza che lo rendeva aggressivo e incapace di comunicare con chiunque. Negli otto mesi durante i quali ha potuto interagire con il robot, i medici hanno osservato importanti miglioramenti Di fronte alla macchina l'uomo accettava di essere accudito, lavato, vestito e aiutato a mangiare, operazioni altrimenti impossibili a causa della sua aggressività.
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