CISL E UIL DI PIACENZA PIAZZA DEL POPOLO (ROMA) IL 9 OTTOBRE. MENO FISCO PER IL LAVORO, PiU' LAVORO PER L'ITALIA
Quattro pullman completi, di cittadini ed iscritti a Cisl e Uil, si recheranno da Piacenza a Roma il 9 ottobre. La macchina organizzativa locale è ormai pronta al contributo di presenze che nella capitale, sabato prossimo 9 ottobre, riempirà Piazza del Popolo. La più grande manifestazione sindacale degli ultimi tempi ha un obiettivo ambizioso quanto atteso: la riforma integrale della fiscalità, meno sprechi, più investimenti sul lavoro che dà vera occupazione. Per chi fosse interessato, fanno sapere Marina Molinari (Segreteria CISL) e Massimiliano Borotti (Segretario Provinciale UIL) sono ancora possibili prenotazioni per il viaggio che avrà inizio alla mezzanotte dello stesso 9 ottobre, presso lo spazio antistante il palazzo “Cheope”, telefonando alle segreterie di CISL (0523758210) e UIL (0523335841).
“Le nostre richieste, spiegano Marina Molinari e Massimiliano Borotti, costituiscono una piattaforma attuabile, che non intende essere né una protesta né un atto di sostegno nei confronti della politica, ma piuttosto una proposta concreta per un cambiamento necessario, considerato anche in vista della prospettiva di una riforma federale che sta per compiersi. E' una manifestazione sotto il segno dell'autonomia, che è un forte richiamo al senso di responsabilità di tutti”. Sono precisamente 18 i punti in cui la proposta sindacale è stata articolata. Alcuni di essi prevedono una vera lotta all'evasione e agli sprechi della burocrazia e della cattiva politica, in modo di liberare risorse per ridurre le tasse sui pensionati, sulle famiglie e sulle imprese, per rilanciare la domanda interna e far così ripartire la nostra economia.
La piattaforma dei 18 punti per titoli
1. Lotta all'evasione fiscale
2. Innalzamento aliquota fiscale delle rendite finanziarie
3. Abbassamento aliquote IRPEF (prima e terza fascia)
4. Riduzione tassazione sulle imprese che assumono e che fanno innovazione tecnologica e organizzativa
5. Attuazione di un federalismo fiscale che non moltiplichi i centri di spesa ed eviti di aggiungere imposte locali alle imposte decise a livello nazionale, aumentando di fatto la tassazione a carico dei cittadini
6. Lotta agli sprechi della burocrazia e ai costi della politica
Testo esteso
La piattaforma fiscale, che Cisl e Uil rivendicano insieme, prevede di ridurre le aliquote IRPEF sui redditi, in particolar modo la prima e la terza, portandole rispettivamente al 20% (attualmente è al 23%), e al 36% (ora è al 38)%. Va poi affrontato il fenomeno dell'incapienza che riguarda quella fascia di popolazione il cui reddito è così scarso da non poter usufruire delle detrazioni fiscali; necessari anche meccanismi in grado di neutralizzare gli effetti negativi del fiscal drag sui redditi e sulle pensioni.
Sul lavoro, hanno detto Bonanni e Angeletti, bisogna continuare ad agire sul salario di produttività, confermando l'aliquota di vantaggio al 10%, ma ampliando il tetto di reddito ed estendendo il beneficio anche al settore
pubblico. Sulle rendite finanziarie bisogna arrivare ad un innalzamento dell'imposta sostitutiva al 20%, con l'esclusione dei titoli di Stato ed un contemporaneo abbassamento della tassazione sui depositi bancari, oggi
al 27%. Quanto alle imprese, l'obiettivo di riduzione del prelievo dovrà essere legato, secondo le due organizzazioni sindacali, all'innovazione tecnologica e all'incremento occupazionale. E poi si arriva al tema centrale: il federalismo fiscale. Occorre evitare il rischio che esso possa determinare ulteriore proliferazione e appesantimento delle strutture burocratiche e istituzionali. Il federalismo fiscale non dovrà quindi comportare alcun aumento della pressione fiscale nè di costi, che inevitabilmente si scaricherebbero sui redditi da lavoro e pensioni. In sintesi Cisl e Uil premono per un rafforzamento degli strumenti di sostegno alle famiglie come delle imprese meritevoli e soprattutto degli strumenti di lotta all'evasione. Sia nella sostanza che nella forma c’è intesa tra le due organizzazioni sindacali riformiste.