Interrogazione del consigliere regionale Giovanni Favia sull'inceneritore di Piacenza
Giovanni Favia (mov.5 stelle), visto che la società Tecnoborgo Spa (partecipata di Iren Spa e Veolia Spa) ha chiesto di poter potenziare la linea d'incenerimento rifiuti nell’impianto di Borgoforte (PC), passando da 120 mila tonnellate bruciate annue a 136 mila tonnellate, ha rivolto una interrogazione alla Giunta per chiedere alla Regione di respingere la richiesta avanzata da Tecnoborgo Spa di bruciare 16.000 tonnellate annue aggiuntive. Per il consigliere, la scelta di un rafforzamento della linea di combustione, contribuirebbe ad aggiungere carichi inquinanti aggiuntivi nell'aria ed andrebbe a contrastare con le priorità d'intervento richieste dall'Unione Europea di maggiore riduzione e riciclo di rifiuti sia solidi urbani che industriali. L’interrogante, a questo proposito, ricorda che l' Ordine dei Medici dell'Emilia-Romagna con il suo presidente in recenti dichiarazioni rilasciate il 14 settembre 2010 durante la presentazione dello studio Moniter finanziato dalla Regione Emilia-Romana, ha dichiarato testualmente: “Non vi è dubbio come il futuro dello smaltimento dei rifiuti non potrà essere quello dell'incenerimento, perché gli inceneritori non danno garanzia di sicurezza. Questo studio conferma alcuni aspetti. Nessuno studio può essere conclusivo, ma questo dimostra che i nati pretermine sono bambini che nascono prima perché le mamme hanno vissuto vicino agli inceneritori. Quindi c'è una conferma di alcuni esiti”.
Amplimento inceneritore, Foti (Pdl): "Non è che arriveranno i rifiuti delle altre province?"
“Non è che si pensa ad ampliare l’impianto di Borgoforte per andare a prendere i rifiuti prodotti dalle altre province?” Questo il dubbio manifestato dall’on. Tommaso Foti (PdL), che prende posizione sulla richiesta di Tecnoborgo alla Provincia di poter ampliare la potenzialità dell’inceneritore da 120.000 tonnellate a 136mila. “Giustificare questa richiesta con la necessità di potenziare le rete del teleriscaldamento, in modo da raggiungere seimila nuovi appartamenti, mi pare assolutamente debole, se non risibile. Seguendo questa strada, allora, con un aumento futuro ulteriore di utenze e di teleriscaldamento, si continuerà a chiedere all’infinito implementazioni dell’impianto con le conseguenze che tutto ciò comporta”.
“Il dimensionamento progettuale dell’inceneritore di Borgoforte – spiega l’on. Foti – era di 105 mila tonnellate, così come voluto dai francesi in base al calcolo dei rifiuti prodotti dalla popolazione della nostra provincia, valutando il residuo al netto della raccolta differenziata. Senza considerare che la differenziata passò, negli anni di Amministrazione Guidotti di centrodestra, dal 26 al 40%, l’impianto di Tecnoborgo venne successivamente ampliato dalla Giunta Boiardi fino a 120mila tonnellate. Questa quota veniva considerata la capacità massima per l’utilizzo dell’impianto; pensare oggi di portarla a 136mila tonnellate, al di là dei dubbi sulla reale necessità, mi pare un’operazione assolutamente complicata”.
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