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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Donadoni addio. E' GIUSTO? VOTA IL SONDAGGIO DI PIACENZASERA.IT

AGGIORNAMENTO DA REPUBLBICA.IT - Roberto Donadoni non è più il ct della Nazionale. Arrivato alle 13 nella sede della Federcalcio, in via Allegri, il tecnico si è incontrato per oltre due ore con il presidente federale Giancarlo Abete. Al termine del faccia a faccia la Federazione ha diffuso una nota di poche righe nella quale si spiega che all'allenatore è stata comunicata la volontà di "esaurire il rapporto contrattuale alla naturale scadenza". Contestualmente gli è stata rinnovata la stima personale. Ora a chiudere definitivamente la vicenda non resta che attendere l'annuncio ufficiale dell'ingaggio di Marcello Lippi.

Al termine della riunione fiume, Donadoni ha voluto salutare anche la stampa. "Le valutazioni andrebbero fatte in maniera diversa - ha detto con un certo rammarico - senza tenere conto esclusivamente dei risultati".

Come ha spiegato ieri lo stesso Abete, il vertice di oggi non è stata solo una forma di cortesia, ma un preciso obbligo contrattuale. L'accordo siglato lo scorso 4 giugno prevedeva infatti la riconferma automatica del commissario tecnico in caso di qualificazione alle semifinali, oppure una verifica con la Federazione entro dieci giorni dall'ultima gara disputata all'Europeo. In realtà oggi più che una "verifica" si è trattata di una comunicazione. L'allenatore, non senza rivendicare il valore del suo lavoro e magari recriminare per la fiducia condizionata che ha sempre ricevuto, non ha potuto fare altro che prendere atto della scelta della Figc. I termini dell'intesa erano tali per cui non c'è stato neppure bisogno di un esonero formale. Donadoni, per sua espressa scelta che conferma lo spessore umano del personaggio, ora non avrà neppure diritto a un indennizzo monetario, come gli aveva invece proposto la Federcalcio.

L'esperienza del più giovane tecnico mai seduto sulla panchina azzurra (compie 45 anni a settembre) si conclude così dopo appena due anni. A sceglierlo, su suggerimento del vicepresidente Demetrio Albertini, fu nel luglio del 2006 l'allora commissario straordinario della Figc Guido Rossi. Durante la sua gestione, Donadoni nelle gare ufficiali con dei punti in palio ha collezionato dieci vittorie, tre pareggi e due sconfitte, una delle quali ai rigori contro la Spagna. Proprio questa gli è stata fatale, spalanco le porte al ritorno di Marcello Lippi.

Donadoni sarà c.t. azzurro ancora per poche ore. Domani il presidente Abete gli comunicherà che la decisione è presa, che si cambia, che la Nazionale torna a Lippi. Non vuole perdere tempo Giancarlo Abete.
L’esonero, perché di esonero si tratta, visto che adesso c’è un contratto fino al 2010, dovrebbe costare alla Figc circa 550mila euro, cioè sei mesi di stipendio. Era la clausola prevista al momento del rinnovo. Prima, però, Abete farà un giro di consultazioni informali: con il vice presidente Albertini, con il team manager Riva, con il presidente di Lega Matarrese. Non che eventuali opinioni diverse gli faranno cambiare idea. Né c’è bisogno di un Consiglio federale: il presidente ha il potere di nominare il c.t. direttamente. Il nome è uno: Marcello Lippi.Dall’esonero alla nomina dovrebbe trascorrere ancor meno tempo. Venerdì potrebbe arrivare la comunicazione ufficiale, prima che Abete riparta per Vienna per una riunione. Altrimenti, lunedì 30. Ai primi di luglio la presentazione di Lippi che porterà con sé il suo staff collaudato.
Il compito di Lippi, se vogliamo, sarà ancor più complicato di quello di Donadoni: vincere due Mondiali di fila con lo stesso c.t. è successo all’Italia con Vittorio Pozzo, ma erano gli anni Trenta..

 

Dopo 120' di battaglia l'Italia esce dall'Europeo a testa alta inchinandosi a un'ottima Spagna, più fredda dagli 11 mt nella lotteria dei rigori. Gli azzurri hanno a lungo bloccato le iniziative degli avversari non rischiando maitrop po, se si eccettua un destro di Senna deviato sul palo da Buffon nel finale di 2° tempo. Agli azzurri è mancato soprattuto il guizzo per ripartire e rendersi pericolosi negli ultimi 20 mt. E alla fine dal dischetto hanno pagato la fortuna avuta due anni fa a Berlino. Fatali gli errori di De Rossi e Di Natale. I migliori alla fine: Silva e Senna nella Spagna, Chiellini e Zambrotta nell'Italia.

 
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