“Antropologicamente diverso”. Così l’europarlamentare Idv Luigi De Magistris, ieri sera al Jolly di San Nicolò, ha definito lui e chi, come lui, non si riconosce nel modello imposto in questi anni dal berlusconismo. “Berlusconi – ha affermato – è responsabile di aver modificato fortemente la nostra società tramite un’abile uso delle Tv commerciali. Ha creato un sub modello culturale secondo il quale l’avere conta più dell’essere, la velina più dello studente, il furbo più dell’onesto: ha fatto dell’immoralità la legalità”. Da qui, nelle parole dell’eurodeputato, la necessità di una resistenza civile, necessaria in un sistema in cui “la legge è uno strumento per esaltare le disuguaglianze”. Resistenza civile, ma anche un nuovo patto etico che l’Italia dei Valori propone ai cittadini, perché non è accettabile che “in luoghi privati come i salotti di Verdini, Dell’Utri e Carboni si prendano decisioni istituzionali”. Da qui un duro attacco contro nomi noti della P3, tra i quali Arcibaldo Miller, capo degli ispettori del Ministero della Giustizia, “responsabile della mia uscita dalla magistratura”, ha aggiunto De Magistris. “Un uomo che aveva una serie di vizietti, conosciuti fin da quando lavoravamo insieme in Campania: come il Presidente del consiglio era un “utilizzatore finale”, è stato coinvolto nell’inchiesta “Toghe e camorra”, ha ammesso di aver giocato a carte con i camorristi”. O, ancora, l’ex presidente dell’Anm, Antonio Martone, che ha sostenuto l’accusa disciplinare nei confronti di De Magistris ed ora ha lasciato la professione per essere stato coinvolto nell’inchiesta sulla P3. “In un contesto simile – ha concluso l’europarlamentare – si rischia il tracollo etico definitivo del nostro Paese: stanno operando pezzi deviati dello Stato, accanto alla consapevolezza della drammaticità di questo momento, rimane però la speranza, affidata alla rivoluzione culturale che il popolo saprà realizzare”.
Pietro Montanari
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