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Meno gas serra dalle produzioni lattiero casearie, il progetto

Come limitare la produzione e il rilascio in atmosfera di gas metano delle produzioni lattiero-casearie, ma anche come aumentare la presenza di sostanze organiche nel terreno ed evitarne la desertificazione. Questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del progetto “Gas-off” che vede l'Azienda sperimentale “Vittorio Tadini” capofila di un lavoro al quale partecipano  l'Università degli Studi di Milano (Facoltà di Agraria e Veterinaria), l'Università Cattolica del  Sacro Cuore (Istituti di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee,  di Chimica Agraria e Ambientale) l'Azienda Agraria Sperimentale “Stuard”, l'Associazione Provinciale Allevatori Milano-Lodi  e la Società Agricola Vittorio Tadini S.r.l.

Il progetto, finanziato per il cinquanta per cento dal Programma Life per la riduzione delle emissioni in atmosfera della Comunità europea, è stato presentato questa mattina in Provincia dall'assessore all'Agricoltura Filippo Pozzi, dal presidente della Tadini Pierangelo Romersi, dal professor Stefano Amaducci della Cattolica e da Andrea Pignatti della Società In Europa, che insieme allo Sportello Europa della Provincia di Piacenza si è occupato della presentazione del progetto a Bruxelles.

Il Progetto, che durerà tre anni,  avrà un costo complessivo di 1.806mila euro, ha come obiettivo principale la valutazione integrata di strategie volte a ridurre le emissioni di gas serra nelle aziende lattiero-casearie, incluse la produzione di biogas e la produzione di biomasse da colture.

In particolare, seguendo le diverse fasi produttive di un’azienda lattiero-casearia, gli obiettivi specifici sono:

 

- ridurre la produzione di gas serra di origine enterica, attraverso la valutazione delle strategie alimentari che permettono di ridurre le emissioni di metano e l’escrezione di N nelle feci (per liberare meno N2O dalle deiezioni durante lo stoccaggio). Le diete che risulteranno efficaci saranno validate in termini pratici e di sostenibilità presso le aziende lattiero-casearie;

- identificare gli importanti processi che producono le emissioni di CO2, CH4, e N2O nella produzione lattiero-casearia ( con range di misurazione delle emissioni) per aiutarli a sviluppare e sostenere sistemi agricoli sostenibili;

- ridurre le emissioni di gas serra dalle deiezioni attraverso una preliminare valutazione dell’impatto delle diverse tipologie di ricovero, in riferimento al tipo di pavimenti e ai sistemi di allontanamento delle deiezioni e alla tipologia di stabulazione, per fornire indicazioni circa i possibili miglioramenti strutturali/gestionali da apportare su preesistenti sistemi di stabulazione e sistemi di rimozione delle deiezioni,

- promuovere la produzione  di energia da biogas per sostituire l’uso dei combustibili fossili, attraverso la valutazione delle soluzioni applicabili per ottimizzare l’efficienza dell’impianto di biogas;

-         ottimizzare la produzione di biomasse da colture da destinare alla digestione anaerobica, attraverso lo studio dell’effetto dell’agrotecnica (fertilizzazione, irrigazione, lavorazione del terreno) sugli aspetti produttivi, ambientali ed economici;

-         promuovere l’utilizzo di residui organici (effluenti zootecnici, digestati re-compost) per la fertilizzazione di colture energetiche, con l’obiettivo di aumentare la sostanza organica del terreno (carbon sink);

coinvolgere alcune aziende pilota dimostrative sul territorio dove attuare prove dimostrative in grado di rappresentare un modello di gestione imitabile e riproducibile per le altre realtà produttive del territorio;

 

“Un progetto importante – ha sottolineato l'assessore Filippo Pozzi – al quale la provincia partecipa nella divulgazione dei risultati e nella diffusione delle pratiche di impiego, valutando anche l'ipotesi di impiego nelle produzioni di energie alternative”. “L'Azienda Tadini – ha detto il presidente Pierangelo Romersi – da  decenni si occupa di sperimentazione e l'avvio di questo progetto rappresenta un punto di partenza molto importante perchè si è riusciti a creare delle sinergie forti con le Università e altri centri di ricerca. I risultati di questo progetto potranno essere utili alla comunità europea, impegnata al contenimento delle emissioni in atmosfera di gas serra”.

 

 
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