Alla presenza dell’assessore al Futuro Giovanni Castagnetti, presso il sottopasso pedonale di Borgotrebbia, in via Aveto, il gruppo di utenti dell’azienda Usl coinvolti nell’attività di arte-terapia, all’interno dei percorsi riabilitativi organizzati dai centri diurni, hanno iniziato questa mattina a dipingere il loro murales nell’ambito del progetto comunale “Mi piace graffiare”.
"Si tratta di un'iniziativa di riqualificazione urbana che vuole lanciare un messaggio sociale - ha spiegato Castagnetti - per eliminare lo stigma della malattia mentale. Gli assistiti dei centri diurni hanno iniziato a decorare una parete del sottopassaggio, che contrasta con quella di fronte tutta piena di scritte. La collaborazione - continua Castagnetti - è iniziata con l'archivio Giovani artisti piacentini, che ha già decorato il sottopassaggio di via 21 aprile, con un'opera sotto gli occhi di tutti".
Il responsabile dell’unità operativa centri diurni del dipartimento salute mentale di Piacenza, Corrado Cappa, venuto a conoscenza del progetto comunale “Mi piace graffiare”, ha ritenuto tale iniziativa una bella occasione a cui partecipare, per rendere in qualche modo visibili, graficamente, i messaggi di lotta alla stigmatizzazione.
La realizzazione del murales è partita con una serie di incontri di progettazione condotti dall’arteterapeuta Veronica Cavalloni, in collaborazione con utenti ed operatori dei centri diurni e comunità del dipartimento di salute mentale di Piacenza.
A questi incontri hanno partecipato: Luciano, Massimo, Daniele, Franco, Walter, Monia, Lucia, Loretta, Cristina, Carolina, Sonia, Giuliana, Danila, Angela e Doriana.
Il lavoro di gruppo ha portato all’elaborazione di un bozzetto ideato dagli utenti, attraverso una serie di stili grafici, secondo un simbolismo di facile interpretazione ed immediata comunicazione visiva.
Il murales, presentato questa mattina in loco alla presenza dell’assessore al Futuro Giovanni Castagnetti, verrà realizzato entro il mese di settembre 2010 nel sottopassaggio di via Aveto a Borgotrebbia.