Piacenza - "Sono disponibile al confronto su tutti gli argomenti, ma garantisco anche la mia indisponibilità alla polemica quotidiana". Il segretario territoriale Cgil Paolo Lanna fa il punto della situazione rispetto ai temi caldi che hanno visto il sindacato di Piacenza protagonista delle pagine di cronaca: i conti segreti di Fiom Cgil, le tessere false dello Spi, e i voti "scippati" alla lista alternativa Spi Cgil in fase congressuale.
Su quest'ultimo punto, Lanna è chiaro e presenta anche la lettera di Carlo Ghezzi, della Fondazione di Vittorio (memoria storia della Cgil), nella quale si legge che i voti sono da attribuirsi alla mozione nazionale 2, "e di non riconoscere come valide altre scelte nella presentazione delle liste nelle assembleee congressuali di base perchè praticate con modalità in contrasto con quanto previsto dal regolamento congressuale".
"Il congresso è finito, si è chiuso e non si torna indietro - afferma il segretario Lanna -. E non esistono più le liste congressuali. Si deve andare avanti e non far restare "imballata" la nostra organizzazione. Ribadisco che intentare una causa civile (promossa dalla lista alternativa, ndr) sia un errore politico perchè è un guardare indietro rispetto alle sfide che ci si presentano davanti".
In merito ai "conti segreti" dei metalmeccanici (vicenda giudiziaria che vede indagati gli ex segretari di categoria Fim e Fiom Gianni Salerno e Paolo Botti), Lanna ribadisce che dal 1999, con il venir meno della fase unitaria delle tute blu, è stato chiuso il conto corrente unitario. Nel corso delle indagini è emerso che proprio nel 1999 è stato aperto un nuovo conto, presso un istituto di credito di cui la Cgil non è cliente, chiuso poi agli inizi del 2002. Subito dopo ne è stato uno nuovo, ora congelato. "I nostri bilanci sono regolari: le ditte che hanno tra i propri lavoratori i nostri iscritti hanno versato i contributi sul nostro conto. In questa vicenda - puntualizza - il sindacato è vittima".
Sul fronte, invece, delle "tessere false" Spi, dall'inizio del 2010 fino a pochi giorni fa sono state rimborsate le 128 persone che hanno contestato la veridicità della firma sulla delega per la trattenuta sindacale mensile. Complessivamente sono stati restituiti 13.600 euro.
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