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Il saluto del sindaco Reggi per il primo giorno di scuola

Il saluto del sindaco Reggi per il primo giorno di scuola

C’è una bella espressione che appartiene al nostro dialetto (ma ho scoperto che è largamente usata in più parti d’Italia e anche del mondo…), che ci dà l’idea di come sia importante parlarsi e ascoltare. È una parolina di tre lettere: “bon”, che vuol dire, semplicemente, “buono”.
Questo “bon”, se è esclamato davanti ad un piatto fumante di tortelli descrive il gusto, il sapore, ma anche la passione di chi ha cucinato con cura e amore quella pietanza. Se è detto di una persona o di un bambino significa che sa fare bene qualcosa, indica che è abile nell’aggiustare, nel riparare, nel trovare una soluzione (alzi la mano chi ha un nonno così…): genericamente, sa e conosce tante cose, è capace di spiegarle, di condividerle, di raccontarle. Se, però, dico che un uomo, un bambino, un cittadino è “bon”, intendo anche che è una persona buona, di cuore, generosa e attenta.
È sempre la stessa parola ma, a seconda di quello che vogliamo esprimere, assume significati diversi.
Spesso succede, però che una persona buona, di cuore, sia poi anche capace di fare tante cose e sia, come dire, “saporita”, ovvero una persona con cui si sta bene, ci si sente bene, la cui presenza ci dà gioia solo per il fatto di averla accanto.
Devo però ammettere che, con grande rammarico, spesso noto che si tende a dimenticare che qualità importante sia l’essere buoni: si preferisce essere belli, furbi, scaltri, alla moda, spiritosi, atletici… Talvolta, ad essere buoni si teme di essere considerati dei perdenti, di quelli che facilmente si lasciano imbrogliare, battere, mettere all’angolo.
Io credo, invece, che crescere “buoni” sia fondamentale: sarebbe bello un mondo di adulti capaci, generosi e aperti. La scuola è il luogo in cui, ogni giorno, cervello, cuore e mani sono impegnati per permetterci di crescere, imparare, diventare capaci di sapere, di fare e di essere. Un posto dove non si è mai soli, ma insieme agli altri, piccoli e grandi, è l’ambiente ideale per scoprire che davvero il mondo è più bello se tutti siamo più “buoni”.
Per questo, mi auguro  e vi auguro che questo sia un anno di scuola in cui, ogni giorno, cresca, in voi la capacità di essere più “buoni”.
Buoni, cioè desiderosi di imparare, di essere curiosi, di saper fare le vostre conquiste nel sapere, ma anche capaci di condividere con tutti la vostra intelligenza, i vostri talenti, il tempo, la merenda, i giochi, gli amici. Desiderosi di lavorare con impegno, di fare fatica, di provare e riprovare fino ad imparare.
Buoni, cioè capaci di diventare, ogni giorno, bambini e bambine “saporiti”, che si guardano intorno e si accorgono degli altri, che non hanno pregiudizi, che fanno progetti e si impegnano, nella vita quotidiana, a proteggere anche l’ambiente e il mondo.
Buoni, cioè capaci di voler bene agli altri, di regalare un sorriso, perché desiderio di tutti è sentire che gli altri ci vogliono bene e può accadere se, per primi noi, dimostriamo agli altri quanto bene vogliamo a loro.
Un abbraccio forte.

IL VOSTRO AMICO
      Roberto
 

 
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