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Reggi insieme ad altri 8 sindaci contro la norma "blocca processi"

I sindaci di 9 città, e tra questi anche il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, si schierano contro l'introduzione della norma "blocca processi" nel decreto sicurezza. Questa la posizione espressa dai Sindaci di Modena, Bergamo, La Spezia, Padova, Pavia, Piacenza, Pisa, Ravenna e Reggio Emilia.

"Ci siamo fidati del Governo e soprattutto ci siamo fidati del ministro Maroni: è venuto a dirci delle azioni previste contro la criminalità urbana, ha spiegato come fossero stati confermati molti dei contenuti già delineati da Giuliano Amato, si è dimostrato disponibile nei confronti delle richieste dei Sindaci, proposte presentate per il bene dei cittadini e non di modesti e poco nobili interessi di parte.
Abbiamo a lungo parlato del concetto di sicurezza urbana, trovando convergenze significative rispetto a ruoli, competenze e possibilità di azioni coordinate nel campo della prevenzione e del controllo del territorio. E' stata, a parole, valorizzata l'autonomia delle singole realtà rispetto a temi specifici, pur nell'ambito di un quadro generale unitario e condiviso.
Oggi quel quadro risulta stravolto, nel "decreto sicurezza" è stato inserito un emendamento che blocca di fatto i processi che riguardano fatti antecedenti il 30 giugno 2002, tra questi anche tanti procedimenti che interessano i nostri cittadini: i cittadini truffati nei crolli di alcune grandi imprese, ad esempio, o anche solo i cittadini interessati a sapere la verità su quello che è successo a Genova in occasione del G8.
Il decreto che i Sindaci hanno sostenuto negli aspetti riferiti alla sicurezza nelle città e che era stato controfirmato dal Presidente della Repubblica, è uscito snaturato. Anche le nostre ragioni e quelle dei cittadini sono state strumentalizzate per coprire il vero obiettivo che ormai è a tutti evidente. Si è abusato della giusta preoccupazione delle brave persone per far passare una norma che con la sicurezza non c'entra nulla, anzi contribuisce a rendere meno certa la possibilità che chi commette reati possa trovare la punizione adeguata, quindi rende tutti meno sicuri.
Ovviamente, rimane fermo il nostro impegno per la sicurezza urbana ed in questo senso rispetteremo tutti gli impegni assunti, anche quelli col Governo, ma al contempo è doveroso sottolineare che siamo assolutamente contrari alle norme blocca processi, rappresentano un affronto all'intelligenza dei cittadini, un odioso proclama "all'incertezza" della pena".

 
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