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Trespidi a Rimini: "Sostegno alla famiglia, siamo in buona compagnia"
“Siamo in buona compagnia, con ottimi compagni di viaggio. Dal basso, dalle associazioni familiari e dagli amministratori territoriali (governatori, colleghi presidenti di Provincia, sindaci) si avverte la concreta possibilità che finalmente la politica riconosca il protagonismo delle famiglie e restituisca loro tutto ciò che un welfare statalista e assistenzialista da troppi anni le ha sottratto. La Provincia di Piacenza ha iniziato il suo percorso con l'istituzione dell'Agenzia per la famiglia l'8 luglio scorso, prima Provincia a statuto ordinario in Italia”.
 
Così il presidente dell'ente piacentino, Massimo Trespidi dal Meeting di Rimini dove ha partecipato al maxiconvegno sulla famiglia con esponenti della politica e del mondo associazionistico di settore. E proprio dal numero uno di via Garibaldi arriva l'annuncio del prossimo appuntamento sul tema: il 7 settembre alle 18 palazzo della Provincia ospiterà Luciano Malfer, il dirigente della Provincia autonoma di Trento che ha contribuito alla stesura del Libro bianco sulla famiglia. All'incontro, in sala consiliare, sono invitate tutte associazioni familiari della nostra provincia, oltre al forum delle associazioni. Intanto dal palco della sala Neri di Rimini,dalla politica è arrivato un messaggio di speranza nella direzione del quoziente familiare e di politiche attente alla genitorialità. Al tavolo dei relatori il governatore della Regione Piemonte Roberto Cota, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Francesco Belletti, il ricercatore di sociologia generale all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, Luca Pesenti (già relatore a Piacenza alle scuole di sussidiarietà lanciate dalla Provincia), Caterina Tartaglione, presidente del sindacato delle famiglie, Pietro Vignali, primo cittadino di Parma. In cabina di regia Monica Poletto, Presidente Cdo-Opere Sociali. Sala gremita, oltre 600 presenze. La politica ha accolto le richieste dell'associazionismo.
 
Tartaglione ha chiesto alle istituzioni più investimenti “per promuovere idee, responsabilità e risorse per valorizzare il settore”. In concreto: “Un fisco a misura di famiglia e una reale conciliazione con i tempi del lavoro”. Per Belletti non si tratta di creare un capitolo dedicato, ma di “leggere ogni intervento a misura di famiglia”, il luogo della libertà e della responsabilità pubblica, luogo sorgivo dell'intero sistema sociale”. Il dato citato è allarmante: “Più del 40 per cento delle famiglie con più di tre figli in Italia è sotto il livello di povertà”. Quindi, rivolgendosi a madri e padri: “Devono tornare a far sentire la propria progettualità, anche nella politica”. I numeri, quelli citati da Pesenti, nome e volto noto anche a Piacenza: “Ricerche e studi ci dicono che conseguenza di separazioni e divorzi sono criminalità, maggiore esposizione alle dipendenze per i figli, insuccessi scolastici e lavorativi”. Il prezzo pagato dal pubblico è altissimo. “In Gran Bretagna il costo stimato delle fratture familiari è di 102 miliardi di sterline”.
 
Per Pesenti le priorità sono: “Garantire la libertà di scelta, anche educativa, dare alla famiglia margine di manovra restituendole le sue funzioni tradizionali”. Il governatore Cota ha preso le mosse dalla definizione di famiglia: “Per noi – ha precisato – è solo esclusivamente quella formata dall'unione di un uomo e una donna”. Da qui verso i risultati già attuati: “Abbiamo stanziato di nuovo i fondi per finanziare la legge sul buono sociale. Come prossima misura intendiamo 'far passare' i pannolini dal servizio sanitario regionale (ci costerà, valori stimati, dai 10 ai 15 milioni di euro).
 
E, visto che il valore della famiglia esprime anche il valore dell'esistenza, in ogni ospedale del Piemonte troveranno posto le associazioni pro-vita”. A Parma, primo comune a lanciare l'agenzia, il quoziente familiare è già realtà “Lo abbiamo introdotto due anni fa – spiega il primo cittadino, Vignali – contestualmente abbiamo provveduto a detassare l'Irpef per le famiglie numerose”. C'è dell'altro: “Un network tra 50 comuni, laboratori familiari nei quartieri, voucher di conciliazione, la libertà di poter scegliere, al posto del nido, una tagesmutter (una sorta di baby sitter che può accudire fino a cinque bambini) che risponde a parametri e a un percorso di formazione lanciato dal comune”. “E' solo una questione di scelta – ha detto Alemanno – in Francia il quoziente familiare è stato introdotto da De Gaulle all'indomani della seconda guerra mondiale. Anche in tempi di crisi non è un problema di risorse ma di scegliere questa via.
 
E Roma, che ha avviato il percorso, “non ha paura ad accodarsi a comuni più piccoli. Dobbiamo pretendere cose grandi, solo così potremo aderire a quelle verità che il nostro cuore conosce”. Nel corso dell'incontro il presidente Trespidi, raggiunto anche dall'assessore provinciale Davide Allegri, ha incontrato e colloquiato, tra gli altri, anche con Nicola Sanese, più volte sottosegretario di Stato negli anni '80, oggi segretario generale della Regione Lombardia. 
 
 
 
 
 
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