"E' prematuro parlare di primarie, ma se si andrà nella direzione di un nuovo Ulivo da outsider potrò dare il mio contributo". Così il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, primo "big" ospite della festa del Partito Democratico, ha risposto alla domanda su una sua possibile candidatura (senza escluderla) alle primarie per guidare una nuova coalizione della sinistra. "Non sono alla ricerca di protagonismo, non mi sento certo un Napoleone - ha aggiunto - ma accetto giudizi sul merito delle cose che ho fatto e della mie proposte, mentre le accuse di subalternità politica alla destra mi ricordano "tempi sinistri".
"Il metodo per la costruzione del nuovo Ulivo - ha detto Chiamparino intervenuto insieme al sindaco di Piacenza Roberto Reggi sul tema delle ripercussioni sugli enti locali della manovra finanziaria - dovrà comunque essere quello del confronto ampio con un concorso più vasto possibile di esperienze". Ma sull'ampiezza di un'eventuale alleanza, il primo cittadino di Torino ha tuttavia sottolineato come non si possa "sacrificare alla chiarezza programmatica l'ampiezza della coalizione".
Un'ultima battuta Chiamparino ha riservato al segretario del pd Pierluigi Bersani: "Non mi piace dare voti - ha premesso - ma credo che il partito dovrebbe avere un profilo programmatico più chiaro, dovremmo puntare di più sui contenuti, mentre oggi il partito non è ancora in grado di connotarsi con proposte e messaggi univoci. Noi dovremmo essere quello che una volta si definiva il partito dei produttori".
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