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Movimento 5 Stelle: "Scuola pubblica in mano agli sciacalli"

Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle Piacenza

In un discorso in difesa della scuola nel lontano 1950 Pietro Calamandrei metteva in guardia circa il pericolo dell'uso della Scuola Pubblica per fini, diciamo così, privati: "Facciamo l'ipotesi, astrattamente, che ci sia un partito al potere dominante che formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza... ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che dovrà fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato che hanno il difetto di essere imparziali in scuole di partito?”
Preoccupandosi del futuro dei nostri figli continuava così il suo discorso "L'operazione si fa in tre modi: 1°) rovinare le scuole di Stato lasciandole andare in malora, impoverendo i loro bilanci ed ignorando i loro bisogni; 2°) attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, non controllandone la serietà e lasciando che vi insegnino docenti che non hanno i titoli minimi o le capacità per insegnare e lasciando che gli esami siano burlette; 3°) dare alle scuole private denaro pubblico”

La nostra classe politica ha tradito la lezione impartita da Calamandrei. Infatti, non ha mai veramente investito nella qualità della scuola, nella formazione, nella carriera e nell’inquadramento economico dei docenti, o verificato la preparazione conseguita al termine degli studi nei vari gradi scolastici.

La scuola italiana è stata così ridotta ad un carrozzone, smembrata con l'azione coordinata di partiti, Regioni, Province, Comuni, sindacati e Chiesa, in una serie di Istituti privati tra di loro scollegati e gelosi della loro indipendenza (non certo di quella politica). Tutti con una miriade di corsi, doppioni inutili tenuti in vita solo per mantenere la clientela elettorale e che ogni Ministro a parole “riforma”, ma che in realtà lascia nelle mani dei vari signorotti della scuola. Un docente non insegna?  Un Preside non controlla ?  Un allievo non studia? La risposta è sempre la stessa: l'incapacità della Scuola Italiana è talmente risaputa che non solo i figli dei ricchi, ma anche quelli degli operai sanno che se vogliono “imparare per riuscire nella vita” sono costretti a frequentare istituti privati per vedere riconosciuto il diritto alla qualità dello studio sancito dalla Costituzione. Un diritto da sempre disatteso, soprattutto per le classi sociali più umili.

Non si può certo attribuire gran parte del fallimento della scuola ai docenti impreparati o scansafatiche. Ci sono esempi che indicano il contrario e mostrano come dovrebbe funzionare la Scuola. L’I.T.I.S. Majorana di Brindisi ha dimostrato come si possano risparmiare risorse e dare una svolta epocale al modo stesso di intendere l’insegnamento: niente libri di testo, ma lezioni gratuite preparate con il computer dai docenti e distribuite agli allievi. Per non parlare della diffusione che hanno messo in atto per un’informatica libera da licenze sui software (e quindi priva di costi).

Per una scuola che serva al paese ognuno deve fare la sua parte. Ci sono ancora docenti che lavorando per la scuola, esercitano anche altre professioni; altri, invece, hanno dedicato e dedicano esclusivamente il loro tempo alla vita scolastica. Presidi che non amministrano con diligenza le risorse economiche, con doppie reggenze insostenibili (vedi Rottofreno) ed altri che utilizzano la carica politicamente. Genitori che fanno polemiche e genitori che vorrebbero contribuire costruttivamente alla vita scolastica, ma non gli viene loro permesso. E veniamo agli insegnanti precari. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo un’idea chiara e precisa di quello che provano centinaia di insegnanti, perché molti sono sostenitori ed attivisti e chi vi scrive lo è stato per sette lunghi anni. Ogni anno patiscono una scuola disorganizzata e contratti di lavoro capestro. Questi giovani insegnanti precari,  spesso non più giovanissimi, chiedono soprattutto di poter svolgere decorosamente una professione e non solo avere una sedia ed una cattedra intesi come arredi scolastici. Sono costretti ad assumere incarichi provvisori da anni, non riuscendo a dare continuità al loro lavoro - mancando il loro  obiettivo cardine - e non possono pensare nemmeno di costruirsi un futuro. Sindacati e partiti di turno da sempre denunciano questa pratica molto simile al caporalato, senza che abbiano avuto mai la vera intenzione di cambiarla. Infine, anche i genitori devono assumersi le proprie responsabilità e dare il loro esempio: quando un giovane esce dalla Scuola trova fumo e droga, alcool e sballo, soldi facili ma anche disoccupazione e disperazione, sesso e prostituzione, delinquenza e mafia, onestà e furbizia, e tanti altri problemi. E la scuola, da sola, non basta e non basterà mai..

Il Movimento 5 Stelle, in sostanza, ritiene le parole di Pietro Calamandrei incredibilmente attuali. Dopo 60 anni ci illustrano con lucidità il progetto politico attuato da chi ci governa per colpire al cuore la nostra società togliendo ai nostri figli gli strumenti per essere nel prossimo futuro cittadini preparati e consapevoli. Quante volte abbiamo sentito dire che gli italiani hanno la classe politica che si merita? Ma ci riconosciamo davvero in questa affermazione? Possiamo continuare a rimanere inerti davanti al tentativo di sottometterci ad un progetto politico che ci annulla e ci offende quotidianamente? La nostra risposta è no! La classe politica è delegata a governare il nostro paese nel nostro interesse. Sono nostri dipendenti, ai quali paghiamo stipendi favolosi che consentono tra l'altro ai loro figli l'accesso alle scuole (private) migliori. Il Movimento 5 stelle non lascerà nulla di intentato.... ma prima di tutto è consapevole che la possibilità di un vero cambiamento possa passare solo attraverso la presa di coscienza di ogni singolo cittadino, affermando i propri diritti costituzionali, facendo sentire la propria voce e il proprio dissenso, partecipando attivamente al rinnovo della politica italiana per mandare a casa questa classe politica corrotta che ci sta annientando impunemente impoverendoci sempre di più. E questo scempio è sotto gli occhi di tutti. Come possiamo continuare a permetterlo? Lavoriamo tutti, insieme, perché questa è l'unica possibilità rimasta per riprenderci la dignità che ci è stata tolta.

 
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