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Revisione dei distretti socio sanitari, le critiche dei sindacati

Incontro questa mattina in Provincia tra le rappresentazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e dei pensionati e l’esecutivo della conferenza territoriale socio sanitaria.

All’ordine del giorno la valutazione dello stato di attuazione dei protocolli di intesa firmati dall’Esecutivo e dalle organizzazioni sindacali in merito allo sviluppo del welfare locale, all’utilizzo del Fondo regionale per la non autosufficienza e al miglioramento della rete dei servizi socio sanitari della provincia di Piacenza.
 
Il presidente Boiardi ha fatto una panoramica della situazione, partendo dalla riorganizzazione del nuovo assetto dello scorso 11 settembre: “La rivoluzione è stata pesante: oggi abbiamo tre distretti coerenti per numero di utenti, ognuno con la propria identità, che lavorano all’interno della stessa cornice. Nel distretto del capoluogo il confronto è interno; ben più complesso il discorso degli altri due distretti dove i Comuni devono affrontare il problema di omogeneizzazione di azioni, comportamenti, attività e decisioni”.  
 
Da parte sua, il segretario provinciale della Cgil Gianni Copelli ha evidenziato la necessità di una costanza di rapporti con le unioni sindacali: “L’assetto nuovo è sì frutto di una concertazione, ma questa deve essere argomentata e sollecitata meglio attraverso una visione di tipo politico più larga, con la distribuzione delle cose da fare delegata non solo ai sindaci”. Attenzione particolare – secondo il segretario della Cgil - deve essere indirizzata nei distretti di Levante e Ponente, attraverso un rapporto costante con i sindacati per dare garanzia di omogeneità nella risposta ai bisogni dei cittadini.  
 
Per Sandro Busca, segretario provinciale della Cisl, “un primo bilancio della nuova distrettualizzazione e dell’attuazione dei protocolli sottoscritti è un’analisi di chiaroscuro. C’è un piano strategico dell’azienda Asl annunciato per fine giugno che conosciamo in termini generali e nei Distretti si registrano difficoltà che non vengono colte dall’azienda”. De Rose (Cgil) ha suggerito l’eventualità di dotarsi di un ufficio di supporto che “ci permetta di poter lavorare con integrazione vera e coordinamento chiaro”.
 
Il sindaco di Travo, Albino Cassinari ha replicato come “di lavoro, in un anno, ne è stato fatto molto. E’ stato un anno decisivo: siamo passati da quattro a tre distretti, ci saranno ancora situazioni difficili. Travo e gli altri Comuni del Distretto si incontrano periodicamente con i sindacati. Le risposte alle esigenze rilevate sul territorio sono state date”.
 
Più critico il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali, che ha ribadito la sua posizione di contrarietà al ridisegno e conseguente riduzione dei Distretti: “I tempi sono diventati biblici per rispondere alle esigenze degli anziani. Il voto dell’ultima conferenza è stato esemplificativo: i sindaci hanno capito che l’Asl vuole comandare come meglio crede e a guadagnarci è solo il Comune di Piacenza”.
 
 
 
 
 
L’assessore comunale di Fiorenzuola Angelo Mussi ha sottolineato la difficoltà conseguente al riordino dei distretti operato alla fine dello scorso anno: “La definirei un’operazione epocale. E’ necessitato un tempo di assimilazione del nuovo contesto entro cui muoversi: la partecipazione e il coinvolgimento dei sindacati nella sostanza a livello dei Distretti Valdarda e Valnure è stata rispettata”. Infine un accenno al voto di astensione nell’ultima Conferenza: “Non confondiamo astensione con contrapposizione. Con la nuova governance l’Asl deve entrare nell’ordine di idee che deve modificare la propria struttura, calandosi di più nella realtà territoriale”.
 
 
 
Dello stesso parere l’assessore del Comune di Piacenza Giovanna Palladini che chiede di non dimenticare l’importanza di lavorare insieme per un fine comune: “IL problema è come utilizzare la nuova governance per rispondere al meglio alle esigenze del territorio. Il confronto con il sindacato c’è stato su ogni tappa: la tempistica è stata dettata da un calendario fissato dalla Regione, innestato su un processo completamente nuovo per il nostro territorio”.
 
 
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