Lei era soprannominata "la santa" ma in realtà aveva 100 alias che le consentivano di aggirare i controlli: insieme al suo complice sono finiti nella rete dei carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza per aver messo a segno un furto di Rolex nel maggio del 2009. Si tratta di Sabrina Toselli, nomade classe '82, residente in vari campi dell'hinterland milanese, e del suo compare Bruno Djordjevic, classe '88, barman di origine francese: truffatori di professione protagonisti di un raggiro ai danni di un imprenditore piacentino che nel maggio del 2009 aveva messo in vendita online tre orologi Rolex del valore di 50mila euro.
I due si sono spacciati per collezionisti e sono giunti a Piacenza per concludere la trattativa, avvenuta nello studio dell'imprenditore e alla presenza del padre di quest'ultimo. Una volta raggiunto l'accordo sul prezzo, "la santa" e l'imprenditore si sono recati in auto in banca per effettuare la transazione. Rimasto solo con il padre del venditore, Djordjevic ne ha approfittato per strappargli di mano gli orologi; ha quindi avvertito telefonicamente "la santa" che, all'altezza di via Damiani, si è gettata fuori dall'auto e ha fatto perdere le proprie tracce.
Dopo serrate indagini i militari comandati dal capitano Rocco Papaleo li hanno individuati nel corso di una veglia funebre in un campo nomade nei pressi di Corbetta, nell'hinterland Milanese, dove "la santa" è stata fermata il giorno seguente. Djordjevic è stato invece seguito e catturato in provincia di Pavia. Ora sono in carcere: per entrambi l'accusa è di furto aggravato.
Nel corso della stessa operazione sono stati denunciati anche E. E., 56enne residente a Caselle Torinese (Torino), e R. F., 23 anni, di Novara: il primo, al quale risultano intestate 73 automobili, è accusato di aver fornito veicoli ai due soggetti arrestati, il secondo di aver procurato loro cellulari e connessioni internet. Dovranno rispondere di favoreggiamento.
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