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Compostaggio a Berlasco, "in due settimane odori abbattuti"

“Nello spazio di due settimane gli odori diminuiranno radicalmente”. Lo annuncia la ditta Maserati Srl, titolare dell'impianto di compostaggio di Berlasco (Sarmato), anche di recente al centro delle proteste di alcuni abitanti che puntano il dito contro le “sgradevoli esalazioni”.

Il titolare Paolo Maserati, con il responsabile della gestione Guido Ramonda e il direttore tecnico dell'impianto, Luigi Righini – nel corso del sopralluogo istituzionale odierno dell'assessore provinciale Davide Allegri, del sindaco di Sarmato e di Arpa – hanno spiegato che l'incremento degli odori dell'ultimo periodo “è dovuto alla sostituzione, su spinta di Arpa e della Provincia, del materiale contenuto nei due biofiltri, e al conseguente funzionamento alternato di uno dei due”.

“Ora – annunciano i vertici dell'azienda – per un anno una società specializzata seguirà l'andamento dell'impianto di trattamento delle emissioni e terrà costantemente monitorata l'aria”. Pronta la presa di posizione di via Garibaldi che con l'assessore Allegri (affiancato dalla dirigente Anna Olati e dai tecnici Leonardo Benedusi, Ettore Niccoli, Marino Cominetti) ha “appurato il miglioramento della situazione”. “

Il procedimento del cambio del materiale filtrante è stato ultimato – spiega il componente di giunta di via Garibaldi –, attendiamo la messa a regime. Apprezziamo l'atteggiamento propositivo dell'azienda, che ha accolto le richieste emerse dagli enti presenti, ma fino a che non ci sarà una verifica che confermi i miglioramenti attesi, non potrà essere rilasciata l'autorizzazione definitiva”. L'impianto, in funzione da marzo 2009, movimenta annualmente 50mila tonnellate di rifiuti organici per una produzione annua media di circa 15mila tonnellate di compost, utilizzato come fertilizzante in agricoltura e dà lavoro a sette operai e tre impiegati.

Tecnicamente il biofiltro è una vasca da 500metri quadrati (a Berlasco sono due) che, grazie a uno strato di due metri, composto da fibre di cocco e trucioli di legno, consente la formazione di una flora batterica che abbatte le decine di sostanze odorigene che si formano nei processi di fermentazione del materiale lavorato (amido, scarti alimentari e di cereali, verde, frazione organica da raccolta differenziata di rifiuti solido urbano).
 

 
Voci correlate:
  • davide allegri
  • sarmato
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