“Presto in arrivo 400 mila euro dall’Autorità di Bacino” lo comunica Andrea Pollastri (PdL) dopo aver ricevuto da parte della Giunta Regionale la risposta alla sua interrogazione sullo stato del fiume Po dopo lo sversamento di idrocarburi nel Lambro dello scorso 23 febbraio. “Con un Decreto del 1 marzo 2010 – si legge nella risposta – il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto lo stato di emergenza e tre mesi dopo, il 18 giugno, con propria Ordinanza ha versato 3 milioni di euro alle tre Regioni coinvolte di cui 1,5 solo all’Emilia-Romagna. Queste risorse erano un rimborso per le spese anticipate dalle Regioni per far fronte alla fase acuta.”
“Nel frattempo – si legge ancora - la Protezione Civile ha indicato l’AIPO quale autorità preposta alla redazione di un piano di bonifica. L’Autorità di Bacino, organismo di nomina governativa, dal canto suo, in collaborazione con Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e le rispettive ARPA, ha predisposto il Progetto di monitoraggio ed indagine mettendo a disposizione 400 mila euro per renderlo operativo. Il Progetto prevede quattro azioni prioritarie: l’analisi sui sedimenti e sulle sponde dei corpi idrici maggiormente interessati, l’analisi delle acque del Lambro, del Po e della costa, il coordinamento delle attività di comunicazione e la sensibilizzazione di tutti gli eEnti affinchè reperiscano risorse per continuare anche nel lungo periodo il monitoraggio.”
“Inoltre – riferisce Pollastri – l’Autorità di Bacino ha prodotto una Relazione sullo stato delle acque durante e dopo al crisi da cui risultano dati molto rassicuranti. A parte la fase di emergenza, durata nel complesso sino al 5-6 marzo, e relativamente solo al Lambro ed alla parte del Po compresa tra la foce del fiume lombardo e Boretto in cui la concentrazione degli idrocarburi nell’acqua ha toccato il picco massimo di 12 volte la soglia consentita (12 mg/l), nel resto del fiume sino alla foce e nel mare i valori si sono mantenuti sempre molto al di sotto della soglia. Le analisi del periodo successivo al 9 marzo, infine, denotano la normalizzazione anche sul tratto paicentino, parmense e reggiano. La macchia oleosa, tuttavia, non è mai andata al di sotto dei due metri di profondità, ragion percui ne le sponde del Po, ne i terreni circostanti, ne tantomeno le falde acquifere hanno mai fatto registrare nulla di preoccupante.”
“Con questi dati - spiega l’azzurro - mi sento di rassicurare sia il Sindaco di Piacenza che quello di Monticelli che nei mesi e nei giorni scorsi sono intervenuti sulla vicenda: mi sento di rassicurarli sia da un punto di vista dell’ambiente, affinchè non si creino ingiustificati allarmismi, sia dal punto di vista politico poiché il Governo ha dimostrato dia vere ben presente il problema e di saper intervenire con i suoi organi per monitorare la situazione.” “Auspico – conclude Pollastri – che, come ha invitato l’Autorità di Bacino, la nostra Regione faccia la sua parte e provveda ad accantonare risorse per continuare negli anni il monitoraggio, magari incentivando anche i controlli per evitare il ripetersi da noi di quanto avvenuto sul Lambro.”