“Parlare di federalismo municipale, prima della piena attuazione della legge sulle autonomie, significa costruire l’impalcatura di un palazzo senza la pietra angolare: apporre tanti mattoni gli uni sugli altri, che finirebbero per reggersi sul nulla”. Il sindaco di Piacenza e vicepresidente Anci Roberto Reggi è chiaro: “Il federalismo può essere un’opportunità, ma prima occorre definire in maniera precisa e ben delineata i compiti fondamentali di tutti gli enti locali. In caso contrario si corre il rischio che, ad esempio per giustificare la mancata soppressione delle province, si attribuiscano funzioni di prossimità a enti cui queste non competerebbero”.
“Dal tassello portante della carta delle autonomie – prosegue Reggi – discendono infatti tutti gli altri aspetti: una volta chiarite le funzioni fondamentali di ciascun ente, ne potrà conseguire la determinazione dei relativi fabbisogni finanziari e l’allocazione delle risorse che, non dimentichiamolo, con l’entrata in vigore di un sistema federalista non potranno più essere trasferite tra livelli diversi di governo. Lo stesso federalismo demaniale, in merito al quale da Palazzo Chigi sono partiti annunci trionfali nelle scorse settimane, deve necessariamente essere preceduto dalla precisa definizione delle competenze dei Comuni: solo così – conclude Reggi - gli
enti municipali potranno valutare appieno se il riscatto di questi beni può trasformarsi, nella gestione e programmazione delle loro risorse (stabilite una volta per tutte in modo certo e definitivo), in un elemento positivo o meno”.
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