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"Trasferimento specialisti Asl, quali benefici per Inacqua?"

Comunicato stampa del consigliere regionale Pdl Andrea Pollastri

 “Perché tanta fretta?” lo chiede Andrea Pollastri (PdL) con un’interrogazione urgente alla Giunta Regionale. Il quesito riguarda la Direzione dell’ASL di Piacenza, che, con una propria circolare inviata lo scorso 28 luglio, obbliga tutti gli specialisti dipendenti dell’Azienda che svolgono anche l’attività di liberi professionisti presso entri privati convenzionati di trasferirsi entro il prossimo 15 settembre presso ambulatori dell’ASL. Questi ambulatori, secondo una Deliberazione del Direttore Generale del 2008, si trovano in un edificio nuovo nel quartiere “Baia del Re” costruito dalla società di scopo “Copernicana Spa” e dato in affitto da quest’ultima alla Cooperativa Sociale “Inacqua Onlus”.

La Cooperativa, a sua volta, affitterà all’ASL il secondo piano dell’edificio al costo annuo di 180
mila euro. Sembra però che il trasferimento non sia stato adeguatamente preannunciato e, visti i tempi stretti, soprattutto in considerazione del fatto che ci si trova in pieno periodo di vacanze, non vi sia la possibilità di ultimare il trasloco di ambulatori e macchinari entro il 15 settembre. In più anche gli stessi ambulatori non hanno il tempo sufficiente per provvedere eventualmente a
sostituire i medici dell’Asl con altri.

“Al di là di queste già gravi problematiche di ordine logistico – spiega il Consigliere Regionale - ve
ne sono altre che investono direttamente gli ambulatori convenzionati. Innanzitutto essi rischiano una forte perdita di immagine: gli specialisti che vi prestavano servizio, grazie al loro prestigio, contribuiscono a dare notorietà ai centri privati che, in questo modo,
acquisiscono nuovi pazienti anche in altre discipline mediche che vi trovano, con beneficio di tutti i medici che vi operano. C’è poi l’aspetto economico: oggi ogni specialista lascia all’ambulatorio una quota della parcella, quota che non verrà più riconosciuta dopo il 15 settembre con un evidente danno. Inoltre molti centri avevano fatto grandi investimenti per acquistare costosissimi macchinari medici che potrebbero rimanere inutilizzati. Considerando che nel 2008 i medici ASL che si dedicavano alla libera professione erano 105, si ha un’idea di quanti possano essere i centri che rischiano la chiusura o una riduzione drastica di fatturato con conseguenze occupazionali anche per il personale paramedico e di segreteria che vi lavora.”

“Chiedo – conclude Pollastri - che la Regione chiarisca la vicenda spiegando le ragioni per cui si sia previsto il trasferimento dei medici specialisti in modo così rapido ed inatteso. Chiedo altresì se si ritenga che la misura possa avere importanti ricadute sugli ambulatori privati convenzionati e quali misure si intenda adottare per supportarli.Infine se l’operazione comporti un benefico per la Cooperativa “Inaqua Onlus” e di che entità.”
 

 
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