Comunicato stampa di Marco Bergonzi, capogruppo Pd in Provincia di Piacenza
Peggio di quanto si potesse pensare: non solo non si è cercata alcuna soluzione alternativa, ma ne verranno abbattuti il doppio.
Giova ricordare alcuni punti ben fermi :
a) circa 8 mesi fa la Provincia dichiarava un’eccedenza di 145 daini sul nostro territorio, che avrebbero dovuto essere “oggetto di prelievo”;
b) ritenendo che togliere questi capi non dovesse significare automaticamente abbatterli, abbiamo cercato, trovato ed offerto alla Provincia, un luogo disposto ad accoglierli anche tutti, dove avrebbero potuto continuare a vivere (nel Comune di Fortunago -PV- ) ; che peraltro non era l’unica possibilità;
c) sono state raccolte quasi 10.000 firme per salvare i daini;
d) La provincia non solo non ha promosso o ricercato soluzioni alternative, ma ha bocciato anche quella che le avevamo offerto su un piatto d’argento, emettendo un unico verdetto : abbattimento.
Il tutto vale anche per i caprioli che ieri la Provincia ha condannato.
Ora, con altrettanta chiarezza ribadisco che:
se non tutti, perlomeno per un 50% si poteva perseguire la strada del trasferimento, che non è affatto impraticabile; in merito l’assessore Pozzi aveva affermato “il costo si aggirerebbe sui 30 mila euro” (peraltro circa 10 centesimi per ogni cittadino della nostra Provincia ) ; bene, si sarebbe potuto provare a varare una sottoscrizione pubblica per salvare questi animali, ma ce ne si è ben guardati.
Non solo, ma se vi fosse stata un minimo di apertura per il trasferimento, le migliaia e migliaia di cittadini che hanno firmato per salvarli, avrebbero sicuramente contribuito ed il costo sarebbe stato coperto.
La Provincia ha fatto carta straccia delle firme raccolte, dimostrando esclusivamente la volontà politica di non arretrare rispetto a quanto deciso, decisioni peraltro assunte senza verificare strade alternative, ma anzi bocciando quella della cattura e trasferimento: una soluzione vera, praticabile e che risolve il problema del soprannumero di questi animali (non certo impossibile, visto che si catturano le tigri, così come tutti gli altri animali del mondo…).
Personalmente sono favorevole al prelievo (nonostante l’esiguità dei capi in soprannumero), ma ad un prelievo che non parta dal presupposto di abbattere tutti i capi, ma al contrario che, pur togliendoli dal nostro territorio, parta dalla volontà di salvarne il più possibile : abbiamo trovato un parco che spalanca le porte ai daini di troppo, ciò che è mancato è la volontà politica.
Per chiarezza e per evitare strumentalizzazioni vorrei chiarire che personalmente non ho mai preso posizione contro la caccia in sè, e che conosco bene le problematiche della nostra montagna e non solo non sottovaluto i danni provocati dagli animali selvatici all’agricoltura, ma anzi ritengo ingiusto che i risarcimenti arrivino molto tardivamente ed in misura ridotta; è iniquo che chi subisce un danno alle proprie colture non venga integralmente risarcito; anche per questi motivi credo si dovrebbe fare uno sforzo per ricercare soluzioni ampiamente condivise, soprattutto in casi come questo, che coinvolgono interessi e sensibilità diverse ( agricoltori, ambientalisti, cacciatori, sensibilità collettiva ecc…) : è questo il compito della politica è questo un indice di buona amministrazione.
Una cosa è comunque chiarissima per chiunque : se fossimo noi a decidere, daini e caprioli si sarebbero salvati!
Marco Bergonzi
Capogruppo PD in Consiglio Provinciale
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