[Home Page]
Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
Servizi
Meteo
Aria
Viabilità
Farmacie
Trasporti
Libri
Video TV
Cinema
Rubriche
ReadySteady
Koinè
Speciali
Volontariato
CercoOffro Lavoro
Promessi Chef
Tendenze
Motori
Jazz Fest
Piazza 25 aprile
Festival Blues
Fuori Porta
Maturità
Tribuna politica
Opinioni



Coldiretti Piacenza: "Abbattimento daini, siamo soddisfatti"

Comunicato stampa di Coldiretti Piacenza

COLDIRETTI: “INDISPENSABILI MISURE URGENTI PER PREVENIRE DANNI ALLA SOCIETA’ E ALL’AGRICOLTURA”
“Siamo soddisfatti della decisione dell’assessore all’agricoltura Filippo Pozzi relativa al via libera alla caccia selettiva di caprioli e daini, cosi come già avviene in altre province dell’Emilia-Romagna, perché questa posizione è il riconoscimento dell’esistenza reale di un grave problema per tutta la collina e montagna e di un deciso approccio dell’amministrazione provinciale, verso tematiche ambientali legate all’agricoltura e alla società”. Questo il commento positivo del presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, rispetto alla disposizione  della Provincia. E’ opportuno ricordare che la maggior Organizzazione agricola piacentina  aveva lanciato diversi mesi fa l’allarme, proponendo addirittura una petizione popolare affinché le istituzioni provinciali e regionali si “facessero carico” al più presto di questo problema. Petizione  che ha portato alla raccolta sulla nostra provincia di oltre diecimila firme.
La presenza di selvatici, in particolare di cinghiali e ungulati, che dal censimento evidenzia una densità che va da 16 a 30 animali per km quadrato, mette a rischio, non solo il lavoro delle imprese agricole che si vedono distrutti i raccolti con milioni di euro di danni, ma altresì l’incolumità delle persone in quanto, sovente, sono coinvolte in incidenti stradali.
“Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate, commenta Adriano Fortinelli, responsabile del settore caccia di Coldiretti Piacenza, è davvero a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola, ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Per citare esempi concreti: le colture maggiormente danneggiate sono vigneti, frutteti, ortaggi,  erba medica e prati polifiti, ma anche cereali, in particolare il mais; ma non bisogna dimenticare, per tornare al pericolo per l’ambiente, che i caprioli mangiano anche i germogli del sottobosco, ossia le matricine, lasciate appositamente dopo il taglio della legna affinchè il bosco si rinnovi, che generano le nuove piante. In sostanza senza i germogli la nuova pianta non crescerà, con il conseguente diradamento del bosco su un territorio che in larga parte è a rischio idrogeologico.”
E’ urgente definire, in sinergia con tutti gli attori del territorio, amministrazione provinciale, Atc ed enti preposti le rinnovate basi normative per fronteggiare la situazione, in particolare   il controllo della densità, la prevenzione del rischio e l’adozione di misure necessarie a ricondurre cinghiali, ungulati e in generale le popolazioni selvatiche entro livelli compatibili con la normale conduzione dell'attività agricola e forestale.
“Vorrei ricordare, chiarisce il presidente di sezione Coldiretti di Bobbio Giafusti Domenico,  che senza agricoltori non ci sarebbe ambiente; noi siamo i primi a tutelare e presidiare il territorio, ma la situazione è diventata ormai paradossale, perché se è vero che mantenere sul territorio un numero di animali adeguatamente sostenibile è interesse di tutta la collettività, è altrettanto certo che il loro sostentamento pesa oggi solo sulle aziende agricole che ne subiscono i danni in termini di colture distrutte e di redditi azzerati.”
Nel frattempo, a sottolineare la grande attenzione di Coldiretti per queste impellenti problematiche, i tecnici di Coldiretti Piacenza, Fabio Perino e Andrea Poggi, dopo aver partecipato ad un corso di formazione, hanno conseguito la qualifica di “tecnico nella programmazione degli interventi faunistico-ambientali” al fine di operare in questo settore. Sono pertanto disponibili a collaborare con la Provincia, con gli ATC e con gli enti competenti, all’organizzazione dei piani faunistici venatori, censimenti, piani di abbattimento, prevenzione e valutazione dei danni alle coltivazioni agricole, portando in tal modo ai tavoli decisionali provinciali, le istanze delle aziende agricole, perché attualmente le stime dei danni causati all’agricoltura da parte della fauna selvatica, non rispecchiano quello che è la superficie agricola danneggiata, relativamente alla produzione per ettaro e la percentuale di prodotto rovinato e presentano tempistiche troppo lunghe per l’erogazione degli indennizzi.
“Siamo naturalmente aperti, conclude Bisi, a collaborare con coloro che si ergono a difensori degli animali selvatici, ma ci chiediamo se loro sarebbero disposti a vedersi distrutto il frutto del loro lavoro, senza peraltro poter fare nulla. Se intendiamo organizzare delle filiere agricole di produzioni locali, si deve necessariamente lavorare con etica, trasparenza, senso di responsabilità e con forte concretezza, in sinergia con le amministrazione responsabili sul territorio e con tutti gli enti competenti.”

 
Voci correlate:
  • Coldiretti
  • daini
  • Luigi Bisi
  •    facebook  twitter  invia

     stampa

    Commenti:



    INSERISCI COMMENTO:

    *nome:
    *e-mail:

    titolo:

    descrizione (max.255 caratteri):

      Accetto le clausole realtive al trattamento dei dati personali.





    PiacenzaSera è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Piacenza (N° 644 con decreto di iscrizione del 27/07/2007)
    Edita da Codex10 - Società Cooperativa - P.IVA 01443570336 - Soluzioni internet realizzate da GeDInfo - Società Cooperativa.
    Per informazioni su come inserire la tua pubblicità su www.piacenzasera.it invia un'email a commerciale@piacenzasera.it