Comunicato stampa della Provincia di Piacenza
Nella seduta odierna della Giunta della Provincia di Piacenza è stato autorizzato il prelievo di un quantitativo di 200 caprioli e 173 daini. L’atto è l’ultimo passo di un impegnativo cammino iniziato alcuni anni fa ed a cui l' Amministrazione si è da subito dedicata con grande attenzione. L’anno passato, oltre a sospendere il prelievo del capriolo è stata valutata, avvalendosi di tecnici professionisti, la praticabilità di soluzioni diverse dall’abbattimento, che però, ad attente analisi, non sono risultate adottabili sia per motivi normativi, sia tecnici.
Gli indirizzi gestionali regionali impongono interventi attivi su questi animali, prevedendo il mantenimento dei livelli di popolazione entro valori di densità sostenibili dalle attività rurali di sussistenza. Il raggiungimento di questi livelli è stato dimostrato dagli scrupolosi censimenti effettuati in primavera. In tali operazioni, che hanno coinvolto centinaia di persone, tra cui anche tecnici laureati, agenti della polizia provinciale e guardie ecologiche volontarie, sono stati monitorati oltre 4000 ha di territorio, stimando una presenza di caprioli non inferiore ai 16 animali per chilometro quadrato di bosco, con punte di oltre 30. A livello sociale la crescente presenza di questi animali è evidenziata anche dalle reiterate richieste di comuni, comunità montane ed associazioni professionali agricole, che in più occasioni e sedi hanno lamentato le difficoltà in cui versano numerosi cittadini delle aree collinari e montane della provincia.
Difficoltà non sempre emerse in modo formale, per la scarsa confidenza di queste genti con la burocrazia, ma non per questo meno sentite. Anche gli incontri con cervidi sulla rete viaria provinciale sono in crescita esponenziale: nell’ultimo mese la Provincia ha registrato almeno tre incidenti con capriolo sulla Tangenziale Sud, alle porte della città.
Tali episodi rendono improcrastinabile l’adozione delle procedure gestionali previste dalla normativa e dagli strumenti programmatici. Occorre, comunque, sottolineare come la gestione dei cervidi in Emilia Romagna sia particolarmente rigida ed impegnativa, prevedendo rigorosi protocolli di comportamento e figure specializzate ed abilitate per garantire, anche nella realizzazione dei piani di prelievo, il rispetto e la conservazione delle popolazioni. Inoltre, a maggior garanzia della correttezza degli interventi, la Provincia, ha stipulato una convenzione con la Scuola Forestale Latemar, specializzata nella gestione degli Ungulati. L’obiettivo, perseguito e raggiunto nei mesi scorsi, è stato quello di puntualizzare e condividere (con le Associazioni a vario titolo coinvolte: venatorie, ambientaliste ed agricole) i protocolli operativi e di migliorare la formazione degli operatori. Anche per questo i piani di prelievo presentati dagli ATC competenti hanno incassato il parere favorevole dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ha giudicato in alcuni casi eccessivamente conservative le proposte emerse, richiedendo per quanto riguarda il daino, un adeguamento al rialzo dei quantitativi prelevabili.
L’Assessore Pozzi ha commentato: “Il notevole impegno rivolto a questo tema nei mesi scorsi, ci consente di affrontare oggi l’inevitabile dovere normativo disponendo di strumenti e direttive più trasparenti ed avvalendoci di figure più consapevoli e preparate rispetto ad un anno fa. Con riferimento all’intervento di Bergonzi rimarchiamo il fatto che stiamo seguendo l’unica strada possibile, ad di là di soluzioni ad effetto non praticabili nella realtà, come recentemente dimostrato anche da un recente episodio accaduto a Modena. In quella Provincia la raccolta di diversi cuccioli rivenuti nei campi ed il prolungato contatto con l’uomo li ha definitivamente condannati ad una esistenza in cattività o, per quelli che non si adatteranno, alla morte. Non possiamo pensare di trattare questi animali come mucche o pecore o addirittura cani o gatti. In ogni caso comincia adesso una fase non meno impegnativa di quella appena terminata, quella ancor più delicata della organizzazione e realizzazione, ad opera di ATC ed Aziende venatorie, dei prelievi. La Provincia seguirà vigile e partecipe le attività, pronta ad intervenire qualora venissero meno le garanzie di
correttezza e rispetto che si è andati costruendo nell’ultimo anno”.