Gli anni '60 e '70 furono un impegno indefesso, in un periodo storico di sovvertimento delle consuetudini e delle tradizioni. Ma nessuna rivoluzione sessuale, nessuna battaglia culturale, “Noi siamo gestori di cinema siamo l’ultimo anello, non siamo mica Larry Flint, abbiamo solo seguito il flusso di un business” dice Leonardi - socio e gestore del "Roma" - per smarcarsi ulteriormente dall’impiccio di un’associazione fin troppo facile fra distributore e fruitore, mentre stacca biglietti a prezzo ridotto (4 euro) per anziani, invalidi e militari mentre tutti gli altri ne cacciano 7. E se gli chiedi qualche titolo che ha riscosso successo va in tilt:”Non saprei, negli anni 80 venivano a vedere Moana e Cicciolina, ma ricordo un grande entusiasmo per i film di Marina Frajese, in arte Marina Lothar. Il fatto che fosse la moglie del noto giornalista la rendeva irresistibilmente interessante. Adesso va molto Brigitta Bui”.
“Ma dimentichi Georgina Spelvin, Tracy Lords, Annie Sprinkle” interrompe la voce autorevole di Emilio, arzillo settantenne , memoria storica del cinema Roma, “un aficionado del Roma sin dagli anni ’70”, precisa con orgoglio, e prosegue con un filo di nostalgia:” I film allora erano più belli, più curati, c’era una trama, una scenografia e una vera sceneggiatura, le attrici erano anche più brave; adesso manca la fantasia, i costi di produzione si sono abbassati e la qualità ne ha risentito; inoltre tutti possono fare un semplice video con due che fanno sesso e metterlo on-line. Il genere porno si è involgarito molto, come il mondo”. Emilio rappresenta l’identikit del cliente del Cinema Roma, nessuna “umanità varia” quindi ma una clientela anziana composta soprattutto da un nocciolo duro di avventori che si conoscono da una vita e per i quali la visione di un film a luci rosse è tutto fuorché taboo:”Siamo normalissimi e tranquillissimi, per fortuna esiste il libero arbitrio; molti di noi, poi, amano il cinema in generale e il porno è solo uno dei generi che apprezzano. Personalmente non sarebbe la stessa cosa per me fruire di porno davanti a un computer, è fondamentale la dimensione cinematografica, il grande schermo insomma”.
(2- continua)
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