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Castelli a Gossolengo: "Ponte nuovo sul Po, costruzione record"

VISITA E COMIZIO DEL VICEMINISTRO ALLA FESTA DI GOSSOLENGO CASTELLI: “IN AUTUNNO VERRÒ A INAUGURARE IL PONTE SUL PO”; “9 MESI AL FEDERALISMO. LA LEGA GARANTIRÀ STABILITÀ DI GOVERNO”
(fonte ufficio stampa) 
«Nel tardo autunno, al più tardi prima di Natale, tornerò a Piacenza a inaugurare il nuovo ponte sul Po, ho già avuto rassicurazioni dall’Anas. Si tratta di un record, non siamo mai riusciti in Italia a costruire ex novo un ponte così in fretta. Credo che i piacentini debbano essere soddisfatti e per questo dobbiamo anche ringraziare Polledri che ha spinto per ottenere questo ottimo risultato». L’annuncio è del viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli, oggi a Gossolengo nella seconda e ultima giornata della festa del Carroccio locale. A proposito di opere care ai piacentini e ai lombardi Castelli ha parlato anche di navigabilità del Po, puntando il dito contro il governatore emiliano romagnolo, Vasco Errani. «Se riusciamo a convincerlo a dire di sì sarà un risultato che potremo raggiungere in breve tempo – ha precisato –. Oggi la regione Emilia Romagna pone un veto assoluto all’opera, che invece porterebbe tantissimi vantaggi. Ero da Errani la settimana scorsa, abbiamo convenuto di trovarci a settembre con un pool di esperti, vogliamo mostrare loro che anche sul versante tecnico il progetto porta solo delle positività». E sul terzo ponte sul Po e la protesta del comitato che vi si oppone invocando la causa di “Nonna quercia”, che verrebbe lambita a 28 metri dall’opera in località Oppiazzi: «Credo che le due cose possano coesistere: e la salvaguardia dell’albero secolare e l’opera stessa. Stiamo cercando di fare opere che abbiano profondo riguardo per l’ambiente. Il Cipe ha da poco approvato un tratto della metropolitana romana che attraversa una zona archeologica, senza sconvolgerne i siti. La Lega è veramente ambientalista perché ama la sua terra e simili problemi sa come risolverli».
Sul versante politico il componente di governo ha replicato alle accuse mosse alla Lega dal governatore pugliese Nichi Vendola, nei giorni scorsi a Piacenza («La Lega organizza comunità di rancore e promuove istinti belluini»). «Il popolo leghista – ha detto Castelli – sa che siamo un popolo pacifico, che ha voglia di vivere in maniera civile e non tolleriamo che chiunque venga da fuori imponga le sue regole o imponga il fatto di non seguire regole. La gente ormai l’ha capito. Detto questo Vendola può dire quello che vuole».
Parlando dell’attualità “romana” Castelli ha ribadito la necessità che «il governo resti in piedi per portare a casa i provvedimenti del federalismo fiscale», sottolineando che «in aula non si avvertono tutte queste spaccature». «Penso – ha detto – che tutto il movimento contro Berlusconi sia in realtà contro la Lega, che vuole le riforme. Mentre c’è chi vuole mantenere tutto così com’è». Dal palco di Pontida il viceministro l’aveva detto: «Federalismo o secessione». E oggi è tornato a precisare quelle parole: «Dicano quello che vogliono. Se c’è un partito che vuol tenere unito il Paese oggi è proprio il nostro, che sa bene che l’unità si può avere solo con il cambiamento profondo. In questo modo il Paese non si può reggere. Per il federalismo occorreranno ancora 9 mesi. La Lega garantirà stabilità di governo per arrivare al risultato».
Sul ddl all’esame delle Camere che regola la pubblicazione degli sbobinati delle telefonate private l’opinione – da ex Guardasigilli – di Castelli è che «nessuno vuol bloccare le intercettazioni, ma impedire che, tramite queste, possano venire diffamate persone che non c’entrano nulla con le indagini». Capitolo P3, Castelli sminuisce, «più grave – dice – la questione legata ai lavori del G8, dove sono emersi fenomeni di corruzione importanti. Nel grande polverone, mai come oggi bisogna che la magistratura lavori, magari in silenzio» per il rinvio a giudizio degli «eventuali colpevoli».   
 

 
Voci correlate:
  • Gossolengo
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