Piacenza non avrà nulla da invidiare ai più avanzati centri di ricerca in ambito tumorale. Da qualche mese è infatti in forze all'ospedale Guglielmo da Saliceto un nuovo sequenziatore, tecnologia sofisticata in grado di fornire la sequenza del dna e, di conseguenza, saper dire in anticipo se determinate terapie potranno essere efficaci per contrastare le neoplasie.
Un acquisto importante, indubbiamente sotto il punto di vista economico (70 mila euro) ma soprattutto sotto l'aspetto socio sanitario. Poter individuare con tempestività la cura più corretta, fa notare il direttore generale dell'Ausl di Piacenza, Andrea Bianchi, aumenta il benessere del paziente e riduce i costi in carico alla comunità. Che pure si è dimostrata da subitio sensibile al tema: l'acquisto del sequenziatore, ricorda Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di Oncoematologia di Piacenza, ha visto non solo l'impegno dell'azienda, ma anche di numerosi cittadini che si sono impegnati in raccolte fondi a Agazzano, a Rivergaro (Tramballando), a Pontenure.
Il sequenziatore è collocato presso l'unità operativa di Anatomia patologica, guidata da Carlo Paties, mentre lo studio delle sequenze del dna è affidato al biologo Alessandro Ubiali (affiancato dalla tirocinante Rebecca Tansini). Sono già state eseguite un centinaio di analisi, con l'obiettivo di identificare eventuali difformità tra cellule ed inviduare patologie del sangue. Altri esami sono stati compiuti proprio per sequenziare il dna di pazienti con neoplasie al colon o al polmone. L'obiettivo è sempre quello di abbinare una terapia specifica ad uno specifico tipo di tumore.
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