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Tenta il suicidio a Le Novate, detenuto salvato dagli agenti

CARCERE:  DETENUTO TENTA  SUICIDIO. SALVATO IN EXTREMIS

Come riferisce il sindacato Ugl della polizia penitenziaria, ancora una vita  salvata, ancora un episodio di suicidio alle Novate di Piacenza, che avrebbe fatto salire ulteriormente il numero di detenuti suicidatosi all’interno delle carceri italiane dall’inizio dell’anno.
Secondo quanto specifica il comunicato del sindacato, gli Agenti di Polizia Penitenziaria delle Novate, sia pure ridotti all’osso in numero d’organico, hanno portato a termine una  straordinaria impresa: quella di salvare l’ennesimo caso di suicidio nel carcere piacentino.

I FATTI

Era da poco scattata l’una di notte e durante il giro di controllo, un detenuto rinchiusosi nel bagno non dava riscontro all’appello dell’Agente in servizio presso quel reparto. L’Agente penitenziario cosi’ alzava lo spioncino che permette di controllare i detenuti e notava che all’interno del proprio bagno vi era un detenuto accasciato a terra riverso in una pozza di sangue. L'uomo di 40anni si era reciso l'aorta con una lametta.
Subito è scattato il piano d’emergenza e, sia pure in un numero ridottissimo di uomini, è stato subito chiamato il 118 .
Nel frattempo il medico di guardia si era recato presso il reparto  ed insieme agli Agenti hanno cercato di tamponare quanto piu’ potevano il taglio procuratosi con una lametta da parte del detenuto; mentre il neo Comandante di reparto, Dr. CARDARELLI, giunto come un fulmine sul posto ha coordinato con professionalita’ la situazione, ringraziando il personale presente per come ha saputo evitare il peggio e tutti coloro che si sono fatti trovare reperibili .
Il detenuto, di origine italiana era da poco arrivato nel carcere piacentino dal penitenziario di Rimini. Il suo gesto, si era sgozzato, è segno evidente di colui che ormai voleva togliersi la vita. E' stato operato nella mattinata in ospedale e le sue condizioni sono stabili.

L’UGL polizia penitenziaria oggi inviera' una nota al Dipartimento dell'Autorità Penitenziaria, protestando sulla situazione dell’organico, che malgrado due unita’ inviate in “ missione", resta insufficiente: anche a fronte del reparto psichiatrrico prossimo all’apertura e alla nuova ala di 250 posti che in autunno dovrebbe ad andare ad ampliare il carcere delle Novate che, ricorda l’UGL, è quello piu’ disastrato di tutta la regione Emilia Romagna sotto l’aspetto strutturale ed organico.
L’UGL chiedera’ che vengano inviate le 6 unita’ previste dal D.A.P.  e si appella a tutte le forze politiche locali e al Sindaco perché faccino pressione sul Governo a Roma della situazione esplosiva del carcere piacentino.

La nota della Sappe

Il Delegato Regionale SAPPe, Alessandro Tamburello, vuole evidenziare l’ennesimo episodio di tentato suicidio, accaduto nella notte del 16 luglio alle ore 24 e 30,  per accendere ancora una volta i riflettori su una situazione al collasso totale, quella organizzativa e lavorativa del personale di polizia penitenziaria. Ancora una volta è da premiare l’assistente di polizia penitenziaria De Luca Francesco che, per la sua esperienza e per la sua professionalità, ha sventato un ennesimo tentato suicidio. L’episodio si è svolto nel penitenziario di Piacenza, dove un detenuto  di 40 anni, proveniente dalla struttura penitenziaria di Rimini e nel penitenziario di Piacenza da sette giorni, ha tentato di uccidersi recidendosi una vena del collo.  Solamente il pronto intervento di De Luca Francesco, ha evitato un tragico epilogo, rischiando di contrarre eventuali malattie da contagio nel tamponare la ferita sotto al collo del detenuto, con delle semplici lenzuola. Il tentato suicida è stato ricoverato in ospedale, dove è stato operato d’urgenza e ora le sue condizioni sono stabili. Questo episodio è allarmante in quanto si tratta del quinto caso di tentato suicidio in Emilia Romagna. Come sottolinea il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante, la situazione è molto critica in quanto vi è una carenza notevole di personale penitenziario e un sempre più grave sovraffollamento degli istituti, che rendono l’ambiente penitenziario pericoloso sia per il personale che vi lavora, che per i detenuti stessi. E’ chiaro che nella maggior parte delle carceri il rapporto detenuti- agenti penitenziari è notevolmente sproporzionato, ma questo è reso ancora più evidente dal fatto che in questo periodo è in atto il piano ferie e il personale è ulteriormente ridotto.
Il segretario del Sappe fa un appello alla politica italiana di velocizzare i tempi di attuazione del piano carceri e del disegno di legge del ministro Alfano, e di provvedere al più presto a fornire alle carceri italiane altri validi agenti di polizia penitenziaria.
Il SAPPe segnalerà, con una nota indirizzata al Capo del DAP, Presidente Ionta, l’assistente De Luca Francesco, al fine di poter riconoscere il dovuto elogio per la prontezza e l’efficienza dimostrata nell’impedire un tragico episodio.

 

 
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