Per un welfare innovativo, anche Piacenza nel “Network italiano delle città amiche della famiglia”
Il primo cittadino di Parma Pietro Vignali, ha inviato una lettera al sindaco Roberto Reggi, con la quale ringrazia l’Amministrazione comunale di Piacenza per aver partecipato, con la presenza dell’assessore Giovanna Palladini, alla costituzione del Network italiano delle città amiche della famiglia. “La nostra esperienza quotidiana di amministratori – scrive Vignali – ci conferma che un approccio nuovo e sistematico al tema della famiglia risponde ad un bisogno profondo e capillarmente avvertito in tutto il nostro Paese e che la strada del confronto concreto e della condivisione operativa fra quanti hanno una responsabilità politica e amministrativa è quella giusta. Da parte nostra tutti i progetti sviluppati a Parma per un welfare e una città a misura di famiglia sono disponibili fin d’ora, attraverso l’Agenzia della famiglia e i nostri dirigenti per una valutazione. Allo stesso modo siamo interessati a condividere tutte le progettualità e le buone pratiche che intenderai sottoporci, perché diventino patrimonio comune per tutti e possano contribuire autorevolmente a costruire richieste e proposte in materia di politiche familiari che insieme riterremo di proporre ad altri livelli istituzionali”.
“Il livello di condivisione nell’ambito del Network delle città amiche della famiglia è alto – commenta l’assessore Palladini – e proprio l’idea di scambio di buone prassi insieme alla concretezza dell’agire quotidiano è alla base del network. Il tema della famiglia, soprattutto in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo, è troppo importante per soffermarci ad un approccio più teso alla polemica che alla progettualità. Nell’ambito del network noi porteremo la nostra esperienza e studieremo ciò che da altre situazioni risulti effettivamente migliorativo per la nostra realtà. “Né in un senso né nell’altro si tratta di attivare processi di imitazione: ogni città, ogni comunità vive il frutto di una esperienza storica che ne costituisce una identità e specificità che non va dimenticata. Diverso è mettere insieme le esperienze e, in quell’ambito, costruire un welfare innovativo.”
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