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Foti (Pdl): "il Pd fa propaganda politica sulla tariffa rifiuti"

Comunicato stampa di Tommaso Foti, coordinatore provinciale del Pdl di Piacenza.

Foti (PdL): sulla tariffa rifiuti populismo spicciolo, ma fuori posto, del PD 
 
"Che lo sport preferito dei dirigenti del Partito Democratico sia quello di addossare ogni colpa possibile al governo Berlusconi è cosa nota: dalla crisi economica all’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di calcio, ogni occasione è ghiotta anche se, come sempre, poco redditizia” lo sostiene il coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, on. Tommaso Foti, replicando al comunicato del Partito Democratico riguardante la tariffa dei rifiuti.
Il Pd di Piacenza sa - perché lo scrive - che la materia trattata, vale a dire la tariffa rifiuti, è complessa: una situazione che deriva dalle norme giuridiche sottese, dalle sentenze emesse, dalle proroghe e quant’altro. Evidentemente, dunque, un tema di ordine giuridico, non certo propagandistico, cui si cerca - o si dovrebbe cercare - di dare risposta rifacendosi al diritto anziché emettere sentenze sommarie, di dubbia utilità anche al bar dello sport.
Quanto affermato nel mio precedente intervento, richiamando leggi e sentenze, è inoppugnabile: ciò nonostante il PD trova molto più facile fare del populismo spicciolo, per altro fuori posto.
Il passaggio dalla tassa sui rifiuti alla tariffa di igiene ambientale sperimentale, infatti, è stato assentito nel 1997 dal Decreto Ronchi, ministro di Prodi. In più di 10 anni la sinistra non si è mai opposta all’applicazione dell’Iva alla detta tariffa, nonostante che i privati cittadini non abbiano mai potuto detrarre fiscalmente l’imposta in questione.
Oggi la sinistra si fa scudo di un’argomentazione (non di una decisione) sviluppata dalla Corte Costituzionale per accusare il Governo Berlusconi di non volere rimborsare  quell’imposta sulla cui applicazione, come detto, è stata sempre silente.
La verità è che l’approvazione di una norma di interpretazione autentica,e dunque con effetti retroattivi, della tariffa introdotta dal Decreto Ronchi sarebbe incostituzionale perché attribuirebbe un significato non ricompreso nell’area semantica della disposizione.
Ecco perché il Governo Berlusconi null’altro poteva e può fare che intervenire sancendo la natura non tributaria della tariffa integrata ambientale introdotta dall’articolo 238 del Codice Ambientale del 2006. Del resto, proprio nella recente delibera assunta in merito dal Comune di Piacenza, si precisa che, se verrà convertito il decreto legge 78/2010, si darà applicazione alla predetta tariffa.
L’applicazione della tariffa integrata ambientale introdotta dal Codice Ambientale, dunque, consentirà ai contribuenti con partita Iva di potere detrarre l’imposta applicata, mentre per gli altri contribuenti tutto rimarrà come è stato fino ad oggi, con buona pace del PD e, prima ancora, dei suoi padri PCI, PDS e mutazioni varie.

 
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