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Anche la Coldiretti Piacenza oggi al presidio del Brennero

Comunicato stampa di Coldiretti Piacenza

Lo scandalo della mozzarella blu contaminata prodotta in Germania e venduta in tutta Europa con nomi italiani è la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di prodotti alimentari stranieri di scarsa qualità spacciati come Made in Italy, a danno dei consumatori e dei coltivatori.

Di fronte ai ritardi dell’Unione Europea nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti e a sostegno delle iniziative di legge nazionali, a partire dalla prima mattina di domani martedì 6 luglio, migliaia di allevatori e coltivatori di Coldiretti provenienti da tutta Italia, iniziano dal Brennero la mobilitazione in difesa del Made in Italy minacciato dalle importazioni di “schifezze” vendute come italiane. L’obiettivo è scoprire il "finto Made in Italy" trasportato sui camion che, passate le frontiere, saranno poi seguiti con auto “civetta” fino a destinazione.

“In Emilia-Romagna, ha sottolineato il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi che, insieme al direttore Massimo Albano, guiderà una numerosa rappresentanza di allevatori e coltivatori piacentini,  vengono importati 10,5 milioni di quintali di latte su una produzione regionale di quasi 18 milioni di quintali; per quanto riguarda la nostra provincia la situazione non è migliore: su un totale di circa duemilioni di quintali di latte, oltre il 20% è importato.

Per questo, insieme ai piacentini, saranno migliaia gli allevatori e i coltivatori dell’Emilia Romagna che si daranno il cambio con colleghi provenienti dalle altre province e da tutta Italia per presidiare il valico del Brennero, principale punto di accesso degli 88 milioni di quintali di latte e prodotti lattiero caseari importati nel nostro Paese.

Attraverso il confine di Stato giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri all'anno, ma anche decine di migliaia di cosce di maiale per fare i prosciutti, pomodori e altri prodotti destinati a finire in tavola senza alcuna informazione ai consumatori.

 “Coldiretti con questa forte e pregnante iniziativa, ha sottolineato il presidente Bisi, intende dire basta ad una situazione che sta diventando insostenibile, per le nostre aziende che devono fronteggiare la concorrenza sleale di un vero e proprio fiume sotterraneo di latte dall’estero, ma anche per i consumatori che non hanno la certezza dell’origine di ciò che portano nel piatto; per questo auspichiamo di avere al nostro fianco le istituzioni locali, le associazioni dei consumatori e tutte le strutture e realtà che condividono il progetto per una filiera agricola tutta italiana e si impegnano per la tutela del made in Italy.”

Il presidente della Coldiretti Sergio Marini guiderà il presidio.

 

 

Prezzo latte, Coldiretti: "Non si scende sotto i 40 centesimi al litro"

Non si scende sotto i 40 centesimi al litro. E’ questo il limite deciso dalla Coldiretti nel vertice  di questa mattina a Milano, insieme ai rappresentanti di cooperative e produttori, a cui ha partecipato anche Fabio Minardi, presidente Associazione Piacentina Latte.

“Si tratta di una media di buonsenso che tiene conto sia dell’andamento del mercato del Grana Padano sia dei valori del latte spot (quello non ancorato a contratti predeterminati) che oscillano fra i 39 e i 41 centesimi al litro” spiegano in Coldiretti Lombardia.

Intanto è scattato il monitoraggio, con il coordinamento di Coldiretti, di tutti i carichi di latte non legati a particolari accordi di vendita in modo da gestirne il posizionamento sul mercato.

“Arrivati a questo punto, ribadisce Minardi, invitiamo gli allevatori a non sottoscrivere nessun contratto  sotto i 40 centesimi al litro, che per noi rappresenta un valore in linea con l’attuale situazione di mercato, e per la fatturazione del latte di mese di luglio li invitiamo a recarsi presso gli uffici della Coldiretti per una verifica della situazione.”

Intanto le trattative con gli industriali continuano a essere interrotte dopo quanto avvenuto il 30 giugno scorso, quando Assolatte ha offerto “un adeguamento vergognoso” rispetto ai 33,156 centesimi al litro, stabiliti nell’ultimo accordo ormai scaduto.

“In Italia e in Emilia Romagna, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi,  c’è troppo latte straniero e manca ancora una chiara indicazione di origine per tutti i prodotti agroalimentari: nella nostra regione su una produzione regionale di quasi 18 milioni di quintali di latte, ne vengono importati 10,5 milioni di quintali; per quanto riguarda la nostra provincia la situazione non è migliore: su un totale di circa duemilioni di quintali di latte, oltre il 20% è importato.

Per questo, concludono Bisi e Minardi, stiamo andando al Brennero insieme a migliaia di allevatori e coltivatori di tutta Italia per presidiare il confine di Stato, principale punto di accesso degli 88 milioni di quintali di latte e prodotti lattiero caseari importati nel nostro Paese.

 

 
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