Comunicato stampa dell'Associazione Amici del Facsal
E' ACCADUTO ANCORA!
Nonostante le nostre continue proteste e sollecitazioni tese a portare l’attenzione degli amministratori e dell’opinione pubblica sui reali problemi del Facsal, oggi durante la potatura dei rami del platano che stavano rimuovendo sul Pubblico Passeggio, all’altezza del “Palazzo Olivetti” sede distaccata del Comune, gli addetti al taglio hanno continuato a far cadere, da un’altezza di circa 15 metri i rami, anziché calarli con corde od in altro modo, incuranti dei possibili danni collaterali. Dopo aver cercato di attirare, inascoltati, la loro attenzione abbiamo di questo anche informato la Polizia Municipale per i provvedimenti del caso, ma nulla è servito e, guarda caso, alcuni rami molto pesanti hanno distrutto la staccionata in legno da poco eretta dal Comune per delimitare la scarpata. Dalle foto si capisce come nulla sia stato messo in atto per impedire lo scempio che poi, puntualmente, è stato fatto (oltre a notarsi una grande chiazza nera presente sull’asfalto) . E’ possibile che ogni qualvolta si esegue un lavoro, se ne distrugge un altro? Ma per quanto ancora noi cittadini dovremo assistere impotenti alla distruzione di uno dei luoghi più belli della città? E chi deve controllare, cosa fa?
Come ci si può fidare di chi affida, con tanta facilità ed incuranza a persone inesperte, un bene pubblico così pregiato? Questi responsabili (sic!) del bene pubblico si comporterebbero così anche se i lavori riguardassero il proprio giardino? E pensare che solo ieri si è saputo di un condominio privato, nelle vicinanze, che per la potatura di un proprio prezioso albero, ha fatto intervenire appositi specialisti, chiamati “free climbing”, che si arrampicano sull’albero con corde per potare i rami senza rovinare la pianta!!!
E si avvicina a grandi passi l’ondata di piena della Fiera di Sant’Antonino: varranno a qualcosa le promesse di maggiore attenzione e cura al Pubblico Passeggio già espresse dalla nuova assessora? O dovremo ancora una volta contare i danni e sperare che si provveda ai rattoppi? (Tra l’altro con soldi pubblici di cui si lamenta la continua mancanza?)
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