Il consigliere comunale di Piacenza Marco Civardi (PDL) commenta così i titoli della maturità.
“E’ con estrema soddisfazione che apprendo dell’inserimento, tra le tracce dell’esame di maturità che è iniziato questa mattina, di un tema sulle foibe. Dopo tanti anni di battaglie per cercare di ridare dignità storica a una pagina tragica del nostro passato - ingiustamente cancellata per decenni - culminate con l’istituzione, con legge nazionale del 2004, del Giorno del Ricordo, oggi compiamo un altro passo significativo”.
“Senza alcun intento di accanimento propagandistico, sono convinto che l’inserimento di un tema sulle foibe nell’esame di maturità sia un mezzo significativo per diffondere la conoscenza della nostra storia nelle giovani generazioni e per rendere onore alla memoria dei tanti martiri che per anni si è voluta seppellire”.
“Esprimo compiacimento in generale per le tracce proposte dal Ministero; in particolare, sarebbe molto interessante e istruttivo poter leggere gli elaborati sul tema “giovani e politica”, che potrebbero costituire un ottimo insegnamento e spunto di profonda riflessione per la classe politica”.
Interviene anche Giovane Italia Piacenza
Un argomento tabù. Un pagina cupa e vergognosa della storia d'Italia che si voleva dimenticare. Migliaia di voci soffocate tra gli anfratti della terra rossa Istriana. Un presidente della Repubblica Italiana che onorava Tito lo sterminatore. Ora: dopo decenni di battaglie, decenni di sete di verità, possiamo dire finalmente di aver donato i meritati onori a chi fu sterminato dalle bande Titine in quella che venne chiamata la tragedia delle Foibe, ma che concretamente fu: l'olocausto Italiano. Dopo la legge 92 che nel 2004 istituì la giornata del ricordo per gli infoibati e esuli italiani, oggi 22 Giugno 2010, ci sentiamo nuovamente orgogliosi di essere Italiani nel vedere come la nostra tragedia sia presa come argomento di discussione in una prova così importante di verifica della formazione storico-culturale di un giovane come è il tema di maturità.
Ora speriamo che i temi vengano giudicati obbiettivamente per la qualità della scrittura e dell'analisi storica, senza nessun condizionamento proveniente da una cultura sessantottina diffusa tra il corpo docente.
|