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Reggi al governo: "Siamo sindaci non sceriffi"

"Siamo sindaci, non sceriffi; i nostri riferimenti sono le persone e le politiche per rendere migliori le città". Lo sostengono 18 sindaci italiani alla guida di giunte di centro sinistra che, per iniziativa del primo cittadino di Modena, Giorgio Pighi, lanciano un appello affinché Governo e Parlamento assumano rapidamente "decisioni coerenti" sul tema della sicurezza urbana. Tra i firmatari anche il sindaco di Piacenza Roberto Reggi.

Il documento è stato sottoscritto dai primi cittadini di Bolzano, Cesena, Firenze, Forlì, Genova, Imola, La Spezia, Lodi, Massa, Padova, Piacenza, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo e Trento. "La sicurezza delle città non riguarda solo la prevenzione della criminalità, ma anche il superamento delle situazioni in cui i pericoli di ordine materiale, fisico o morale sono controllati attraverso le competenze proprie dei Comuni per assicurare coesione ai cittadini ed alla collettività", si legge nel documento. Si tratta di un'esigenza urgente, rivelano i sindaci, in particolare dopo che la Corte Costituzionale ha evidenziato tutti i "limiti del cosiddetto decreto Maroni". La suprema corte, infatti, evidenzia che il testo del ministro degli interni "ha ad oggetto esclusivamente la tutela della sicurezza pubblica, intesa come attività di prevenzione e repressione dei reati." Questo significa fare sicurezza solo attraverso la repressione dei reati e che il trasferimento di poteri, comunque sotto il controllo dei prefetti e per ora senza trasferimento di risorse, è indirizzato solo ad una parte delle politiche di sicurezza, per altro quella dove l'azione dei Comuni risulta meno incisiva.

Valorizzare la sicurezza nelle città - afferma il documento

- significa invece uscire dallo stereotipo dell'ordine e della
sicurezza pubblica per accedere al più evoluto e concreto concetto di sicurezza urbana. Le politiche locali di sicurezza, le politiche integrate e la riforma della Polizia locale sono gli strumenti che oggi si devono mettere in campo per migliorare la qualità della vita delle città. Si costruisce sicurezza urbana - sostengono i firmatari - solo se si è capaci di individuare l'azione più corretta per ogni situazione e di adottare quella più appropriata, scegliendo tra interventi amministrativi e interventi di contenimento e realizzando, in tal modo, le politiche integrate. Se privilegiamo o l'una o l'altra, senza accertarci quale sia la più idonea allo scopo che di volta in volta deve essere raggiunto, nulla potrà essere risolto correttamente. (ANSA).

 
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