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Mancate dimissioni Botti, i commenti di Polledri (Lega) e Civardi (Pdl)

«Quello di Botti non è un comportamento isolato. Pur per altri motivi tanti nel Pd dovrebbero lasciare. Il caso dell’ex segretario provinciale del partito, incollato alla presidenza di Tempi Spa, è l’ennesima dimostrazione dell’attaccamento cronico alle poltrone che manifestano i cosiddetti “democratici”. Consiglio ai dirigenti del partito dosi industriali di flaconcini di “Super Attak”, da distribuire insieme alle tessere».

Così il deputato leghista Massimo Polledri commenta le mancate dimissioni dalla presidenza dell’azienda del trasporto pubblico urbano, Tempi Spa, da parte di Paolo Botti, indagato per appropriazione indebita aggravata per fatti risalenti alla sua passata attività sindacale nella Fiom Cgil.

«Il sindaco Reggi, invece di mostrarsi sorpreso, apra gli occhi, in "casa sua" anche altri non sono titolari a rimanere. Mi riferisco a  Giampaolo Crespoli, vicepresidente di “Centro Padane” che non disdegna i tagli dei nastri con l’ex federale missino Sergio Bursi, Pierangelo Romersi, presidente dell’agricola Tadini che partecipa alla presentazione di iniziative col “perfido e terribile” assessore leghista all’agricoltura. Per non parlare di Lodovico Albasi, la cui ineleggibilità a sindaco di Travo è stata sancita da pareri del ministero dell’Interno, Cassazione e avvocatura dello Stato, tra l’indifferenza degli uffici di palazzo Mercanti e l’imbarazzo dell’amministrazione, che ben si guarda dal calendarizzare alcun consiglio comunale che abbia all'ordine del giorno la sua rimozione».

Civardi (Pdl): Reggi contraddittorio su Botti e Boemi

“La presunzione di innocenza deve valere per tutti, così come deve valere per tutti il fatto che a coloro che sono coinvolti in indagini le cui risultanze appaiono poco commendevoli si dovrebbe chiedere di lasciare”. Questa l'opinione di Marco Civardi, consigliere comunale Pdl. 
“Il Sindaco Reggi - continua - sul punto si muove invece in maniera contraddittoria. Quello che secondo lui dovrebbe fare, giustamente, Botti – e che anche quest’ultimo aveva detto di volere fare: dimettersi – non chiede di farlo alla Dottoressa Boemi, Comandante della Polizia Municipale”.
“E’ pur vero che Botti e la Boemi sono interessati da vicende del tutto differenti, ma a guardare bene è la seconda a star peggio per quanto riguarda l’interesse della Pubblica Amministrazione che, in caso di processo, dovrebbe infatti costituirsi parte civile”.
“Perché, dunque - atteso che ormai il congresso del Partito Democratico è andato come lui voleva - il Sindaco Reggi non si comporta nei confronti della Dott.ssa Boemi così come fa con Botti?”
“Escludendo che sia solo per galanteria, rimane la faziosità. E pensare che sia Botti, sia la Boemi in quei posti ce li ha messi proprio Reggi che, se non altro, in tutto questo, qualcosa di coerente dimostra: di non prenderci affatto quando fa le nomine”.
 

 
Voci correlate:
  • marco civardi
  • massimo polledri
  • Commenti:


    schiavi di Roma...
    I leghisti dopo la manovra economica devono solo tacere...
    matteo
    20/06/2010  10.26


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