L’assessore regionale Patrizio Bianchi alla festa del PD di Fiorenzuola: “A questo governo manca un progetto di politica industriale”
Fiorenzuola, 13 giugno 2010 – Si è parlato di occupazione, crisi economica e di scuola nell’incontro con Patrizio Bianchi, assessore alla Scuola, Formazione professionale, Università e Lavoro della regione Emilia-Romagna, ospite della seconda giornata di DemocraticaMente, la Festa del Partito Democratico di Fiorenzuola.
Dopo l’incontro con Maurizio Migliavacca e Pierluigi Castagnetti, arena ancora una volta gremita per l’incontro con l’ex rettore dell’Università di Ferrara, apprezzato studioso di industria, introdotto da Alberto Lapi, segretario del circolo PD di Fiorenzuola, e dal giornalista Filippo Ballerini.
“La crisi economica – ha sottolineato Bianchi - ha messo in luce la fragilità del sistema produttivo del nostro Paese. La mancanza di un’idea di politica industriale, che sostenga la ripresa, che promuova la buona impresa da una parte e che sostenga i consumi. La Germania, per esempio, ha saputo investire nella produzione di energia alternativa e oggi è uno dei paesi leader, perché è stata la prima a crederci e ha nei fatti generato un nuovo settore produttivo. Oggi, più che una manovra correttiva, occorre un intervento che indirizzi la spesa verso la ricerca e l’innovazione, che abbia un forte impatto sulla vita collettiva”.
A proposito della scuola e della formazione, il neoassessore regionale, incalzato dalle domande del pubblico, ha illustrato i suoi obiettivi: “La formazione, la valorizzazione e la salvaguardia della qualità del nostro sistema educativo, in un momento di grande sofferenza della scuola pubblica, è uno dei punti forti del nostro programma. Il mondo della scuola ha un bisogno assoluto di riprendere ad avere fiducia e speranza in sé stesso: la Regione Emilia-Romagna vuole dare stabilità e solidità alla scuola, che è la base stessa di un Paese civile. Quando un Paese taglia sul proprio sistema formativo significa che ha una idea molto scarsa di futuro. Un Paese che vuole crescere ha necessità di investire in conoscenza e di mettere in relazione la ricerca e il lavoro”.
A fare da corollario al dibattito, l’applaudita musica dei giovanissimi Self Made e della Reset Band, insieme ai prelibati piatti preparati dagli instancabili volontari della festa.