Tecnoborgo: studio sulla gestione innovativa ed integrata dei rifiuti nella provincia di Piacenza
Per la prima volta in Italia un termovalorizzatore è stato sottoposto ad uno studio, con il metodo dell'analisi del ciclo di vita, relativo al sistema integrato di gestione dei rifiuti della provincia di Piacenza, per determinarne il bilancio energetico e ambientale complessivo
Si è svolta oggi a Roma la presentazione dello studio “Ambiente con Energia. Scenari per un futuro sostenibile”, interamente dedicato al ciclo integrato dei rifiuti della provincia di Piacenza, realizzato dal LEAP – Laboratorio Energia e Ambiente di Piacenza – consorzio partecipato dal Politecnico di Milano.
Alla presentazione hanno partecipato Elisabetta Ferrari, Presidente di Tecnoborgo, Stefano Ciafani, Responsabile scientifico di Legambiente, Carlo Noto La Diega, Presidente FEAD, Daniele Fortini, Presidente di Federambiente, Enrico Guggiari, Amministratore Delegato di Tecnoborgo, Luca Zucchelli, membro della Commissione tecnico scientifica del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza, Davide Allegri, Assessore all’Ambiente e Energia della Provincia di Piacenza e Roberto Tortoli, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.
Elisabetta Ferrari, Presidente di Tecnoborgo SpA ha introdotto la presentazione ringraziando “Federambiente e Assoambiente, associazioni alle quali Tecnoborgo aderisce, per aver voluto sostenere questo appuntamento che è un’occasione per approfondire un tema, quello della gestione integrata dei rifiuti, che sta molto a cuore sia alle aziende che al territorio”.
“Un sistema di gestione integrata dei rifiuti” ha proseguito Ferrari “è fondamentale per garantire ai cittadini significativi risultati di sostenibilità ambientale e sistemi di smaltimento corretto e in sicurezza, evitando condizioni che hanno portato a vere e proprie emergenze ambientali”.
“Sono particolarmente soddisfatta” ha concluso Ferrari “perché questa ricerca mette in evidenza che il sistema integrato adottato a Piacenza, anche grazie all’apporto del termovalorizzatore di Tecnoborgo, non solo è perfettamente in linea con i dettami dell’UE ma produce importanti vantaggi ambientali, garantendo al tempo stesso la salute dei cittadini”.
“Le scelte finora intraprese nel settore della gestione dei rifiuti sul territorio Piacentino” – ha dichiarato il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi – “dimostrano l’importanza di saper individuare le esigenze e sviluppare soluzioni adeguate dal punto di vista ambientale e gestionale. Il ruolo di indirizzo svolto dal Comune di Piacenza sulla società Tecnoborgo ha permesso di affrontare la tematica dei rifiuti in modo efficace. Quello dei rifiuti è un ciclo integrato che è composto da diverse fasi e da diversi strumenti. A Piacenza l’entrata in funzione del termovalorizzatore non ha pregiudicato la raccolta differenziata, che anzi è cresciuta attestandosi a circa il 52% nel Comune di Piacenza, mentre nella provincia si attesta a circa il 45%. Questo dimostra che nel processo di gestione integrata dei rifiuti, raccolta differenziata e impianti di termovalorizzazione non sono in conflitto anzi complementari”.
“La corretta gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide più rilevanti che le Amministrazioni Pubbliche devono affrontare. La Provincia di Piacenza ha, infatti, perseguito questo obiettivo” ha affermato Davide Allegri, Assessore all’Ambiente e Energia della Provincia di Piacenza “dotandosi del piano Provinciale dei Rifiuti, uno strumento per gestire in modo coerente e integrato i rifiuti prodotti sul territorio provinciale. Lo studio, presentato oggi a Roma, dimostra che il piano è ancora uno strumento fondamentale e valido per pianificare una corretta gestione dei rifiuti in un’ottica di sviluppo sostenibile”.
Lo studio dell’intero bilancio sull’ambiente
Lo studio del LEAP, condotto dai professori Sacchi, Consonni, Giugliano, Apostoli e De Leo, si è concentrato sull’intero sistema di gestione integrata dei rifiuti nella provincia di Piacenza, prendendo in considerazione uno scenario in cui il totale dei rifiuti è composto al 40,3% da rifiuti urbani non differenziabili, per il 46,4% da rifiuti differenziati e al 13,2% da scarti.
Uno scenario aderente alla realtà della provincia di Piacenza nel 2008, anno in cui la raccolta differenziata ha toccato quota 46%, superando l'obiettivo del 45% fissato dal D. Lgs. n. 152/2006.
Nella redazione del bilancio ambientale dell’intero sistema di gestione dei rifiuti sono stati considerati sia gli elementi “a carico” dell’ambiente (emissioni del termovalorizzatore, input di materiali, input di energia, emissioni da discarica) sia i “vantaggi” (costituiti principalmente dal recupero di energia e di materia).
Dalle conclusioni dello studio emerge come il sistema di gestione integrata dei rifiuti adottato riduca sia l’emissione di sostanze climalteranti (quelle cioè responsabili dell’effetto serra), sia degli inquinanti, garantendo elevati livelli di efficienza e un aumento della produzione di energia elettrica.
La valutazione energetica
Per quanto riguarda la valutazione energetica del ciclo integrato dei rifiuti è stato rilevato come, in presenza di un trend di crescita della raccolta differenziata e con materiali in ingresso nel termovalorizzatore sufficienti a garantire il funzionamento al massimo livello dell’impianto, in termini di capacità termica, aumenta anche il rendimento con un incremento consistente dell’energia elettrica prodotta e ceduta alla rete nazionale.
Pertanto, lo studio evidenzia una totale compatibilità tra alti livelli di raccolta differenziata e il ricorso alla termovalorizzazione che permette, a completamento del sistema, di smaltire quella quota di rifiuti non riciclabile (costituita da rifiuti urbani e dagli scarti della raccolta differenziata).
La componente ambientale
Per quanto riguarda l’analisi della componente ambientale, particolarmente significativa è la valutazione relativa alle emissioni evitate nella produzione di energia elettrica. In un anno, confrontando l’energia prodotta grazie alla termovalorizzazione dei rifiuti con quella di un mix termoelettrico, è possibile ridurre le emissioni nell’atmosfera di oltre 51.000 tonnellate di anidride carbonica, oltre 93.000 kg di ossidi di azoto, oltre 134.000 kg di anidride solforosa e oltre 31.000 kg di polveri.
Anche rispetto agli altri importanti parametri ambientali (contributo al riscaldamento globale, tossicità umana, acidificazione e ozono fotochimico) il bilancio relativo al sistema di gestione dei rifiuti di Piacenza fa registrare un saldo di gran lunga positivo.
Il ricorso alla termovalorizzazione come elemento di chiusura del ciclo si dimostra più efficace e meno impattante rispetto ad altre modalità, come il conferimento diretto in discarica.
La metodologia del Life Cycle Assessment
La metodologia utilizzata per lo studio LEAP è quella del Life Cycle Assessment (LCA), che rappresenta il metodo più innovativo, a livello europeo, per la valutazione dell’impatto di un prodotto o di un servizio sull’ambiente. Permette, infatti, di valutare e quantificare i carichi energetico-ambientali e gli impatti ambientali prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita del prodotto o servizio considerato, partendo dall’acquisizione delle materie prime e arrivando sino allo smaltimento finale (approccio cosiddetto “dalla culla alla tomba”).
"In un anno confrontando l'energia prodotta grazie alla termovalorizzazione dei rifiuti con quella di un mix termoelettrico, e' possibile ridurre le emissioni in atmosfera di oltre 51 mila tonnellate di anidride carbonica (la CO2), oltre 93 mila chili di ossidi di azoto, oltre 134 chili di anidride solforosa e oltre 31 mila chili di polveri". E' quanto emerge dallo studio 'Ambiente con energia. Scenari per un futuro sostenibile' realizzato dal Leap (Laboratorio energia e ambiente di Piacenza) e presentato oggi a Roma. Lo studio condotto sull'intero sistema di gestione integrata dei rifiuti nella provincia di Piacenza per conto della societa' Tecnoborgo (aderente a Federambiente e Assoambiente) e' stato presentato oggi a Roma.
Per la presidente di Tecnoborgo, Elisabetta Ferrari, lo studio evidenzia come un sistema di gestione integrata dei rifiuti "sia fondamentale per garantire risultati di sostenibilita' ambientali e sistemi di smaltimento corretto e in sicurezza", cosi' da "evitare condizioni che hanno portato a vere e proprie emergenze ambientali". (Agenzia Dire)