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"Federalismo demaniale valorizza i beni pubblici". Incontro in Provincia
  

Comunicato stampa della Provincia di Piacenza

Aula consiliare gremita per l'appuntamento con il federalismo fiscale e demaniale. Il presidente della Provincia Massimo Trespidi ha introdotto i relatori della serata: il prof. Luca Antonini e il prof. Giancarlo Pola, rispettivamente il  presidente e un componente della Commissione paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale.
Ma di che cosa si tratta concretamente? Innanzitutto, ha precisato il prof.  Antonini, si tratta di mettere ordine e riorganizzare i conti dello Stato ponendo fine agli enormi sprechi di denaro pubblico, ma anche a valorizzare il grande patrimonio pubblico, di cui ad oggi manca ancora un censimento. Il nuovo decreto permetterà di voltare pagina. Si tratta infatti di un federalismo di “valorizzazione” nel quale i beni vengono restituiti ai territori: ai Comuni alla cui storia sono legati, alle Province e alle Regioni che possono meglio valorizzarli.
 Un processo che non penalizzerà le regioni del centro-sud, favorendo quelle delle Nord, come qualcuno sostiene. Basti infatti pensare, per esempio, che oggi le spiagge sono di proprietà dello Stato, ma la competenza in materia legislativa è delle Regioni. Gli stabilimenti balneari (come documentato dall’ultima puntata di Report) attualmente pagano allo Stato canoni di concessioni irrisori rispetto agli introiti che riescono a realizzare, approfittando di un apparato centrale che incontra difficoltà a effettuare tutti i controlli del caso sul territorio.
 Con il federalismo demaniale, con la riunificazione in capo alle Regioni della potestà legislativa, della proprietà e del potere di controllo, si potranno evitare questi abusi, contribuendo alla valorizzazione di un bene pubblico, che come tale appartiene a tutti.  Il federalismo demaniale non peserà nemmeno sul bilancio dello Stato. Una stima di valorizzazione compiuta da agenzie esterne dice infatti che il patrimonio pubblico iscritto in bilancio per circa 50 miliardi di euro, ne varrebbe in realtà almeno 200. Ma cosa c’entra tutto questo col federalismo fiscale? Va detto, innanzitutto, che quest’ultimo non vuol dire solo una manovra sui tributi locali, ma vuol dire anche permettere agli enti locali di produrre ricchezza a prescindere dai tributi stessi. Senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, si creano quindi circoli virtuosi di responsabilità e valorizzazione che consentono di recuperare risorse. Inoltre il federalismo demaniale rappresenta un primo passaggio dell’importante processo di responsabilizzazione di tutto l’apparato pubblico, statale e locale. Il decreto avvia infatti un censimento dei beni, obbligando le amministrazioni centrali a dare pubblicamente le ragioni per cui trattengono un bene in proprietà, e provvede alla riallocazione al livello di governo territoriale che quei beni può meglio gestirli e valorizzarli in vista del bene comune.  Gli enti locali stessi dovranno poi rendere noti i processi di valorizzazione, attraverso la loro pubblicazione sui siti internet istituzionali. Un’operazione che garantisce una maggior trasparenza e che avvicina il popolo all’effettivo controllo della cosa pubblica. I cittadini potranno essere anche coinvolti attraverso sondaggi o veri e propri referendum consultivi sulla nuova destinazione da assegnare ai beni ricevuti dallo Stato e potranno eventualmente “punire” con il voto le amministrazioni locali che riterranno inefficienti o incapaci di gestire al meglio le risorse di tutti.
 

 
Voci correlate:
  • Federalismo
  • Provincia di Piacenza
  • Commenti:



    Non tutti gli stabilimneti balneari pagano canoni irrisori, se nel lazio funziona così è una disfunzione della P.A. del lazio !! Al prossimo incontro a tema potreste invitarmi. Gianni Baz concessionario demaniale. 347/2249356
    GIANNI
    08/06/2010  16.05


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