Un Po di Gange. La colorata festa indo-piacentina - Oltre un centinaio di commensali a Calendasco per il pranzo di beneficienza di Seva Shanty
Musica, banchetti, colore e soprattutto cucina indo-piacentina sono gli ingredienti della pittoresca iniziativa che la ONLUS Seva Shanty organizza ormai da diversi anni sulle verdi rive del fiume padano, gemellato per l’occasione con il Gange. Un pranzo che è anche la principale fonte di finanziamento, insieme ad un altro appuntamento di gastronomia multi-culturale durante l’inverno, per la realizzazione di una serie di progetti umanitari nel sud dell’India, nello Stato del Kerala. Insieme alla Fondazione “Mother and Child”, la ONLUS piacentina attiva dal 2002 si propone di realizzare un programma di inserimento sociale e professionale per le ragazze-madri, vittime di gravi discriminazioni nel loro paese. In realtà è il proseguimento di un progetto più vasto nato nel 1992 con la costruzione di una struttura in cui proteggere le ragazze-madri e accudire i loro nascituri.
Emanazione della società civile solidale, l’organizzazione sceglie di compiere la sua raccolta fondi in riva al Po perché unisce idealmente due geografie lontane in tutti i sensi. Come suggerisce Francesca Ferraro, presidentessa di Seva Shanty (in sanscrito: “altruismo e pace”) “L’acqua è un simbolo di continuità, è elemento eterno e sacro, per tutti”. E dopo il convivio a base di coppa e pollo al curry (consumati separatamente) e un giro fra i banchetti colorati, non rimane che abbandonarsi sotto un albero cercando quel soffio di vento che dall’afa pomeridiana si perde fra le acque del nostro fiume, immaginando che possa raggiungere le sponde del Gange.
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