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Protesta del mondo scolastico. Lega: "Nessun licenziamento"

Dura protesta delle istituzioni scolastiche locali, con 81 insegnanti in meno previsti dall'organico per il nuovo anno. Alla protesta del mondo della scuola risponde la Lega nord. "Nessun licenziamento, solo razionalizzazioni"

A Piacenza per il prossimo anno scolastico considerando le scuole elementari, medie e superiori si prevedono 81 insegnanti in meno in organico. E’ quanto emerge dai dati presentati questa mattina dall’assessore regionale alla scuola Patrizio Bianchi. Il dato di previsione per il personale docente relativo all’intera regione  indica invece una riduzione di organico complessivo pari a 1.193 insegnanti.

Un numero particolarmente elevato che non tiene conto dell’incremento degli studenti, il più alto a livello nazionale, che l’anno prossimo saranno 7- 8 mila in più rispetto all’anno scolastico che si sta per concludere.
In Emilia-Romagna le Autonomie scolastiche hanno mediamente oltre 850 alunni, dato che evidenzia come la razionalizzazione della rete scolastica sia già avvenuta.

La media alunni/classe è di 22,06, mentre quella alunni/docente è di 11,2, entrambe superiori sia alla media nazionale sia agli obiettivi posti dalla legge finanziaria.
Una situazione che, insieme alla riconosciuta qualità del sistema da parte delle indagini nazionali e internazionali, dimostrano quanto è stato fatto in Emilia-Romagna per eliminare gli sprechi e qualificare la spesa pubblica.
I tagli il prossimo anno scolastico causeranno una situazione molto critica nella scuola dell’infanzia, che da anni si trova in sofferenza.

Nella scuola primaria inevitabilmente si verificherà una riduzione del tempo scuola erogato: non solo non si aumenterà il tempo pieno ma non si garantirà neppure l’esistente. Nella scuola media si ridurrà il tempo prolungato e la sperimentazione musicale.
Anche l’educazione degli adulti è oggetto di forte riduzione, molti centri territoriali della nostra regione hanno visto ridotta sensibilmente la consistenza dei loro organici.


Nella scuola superiore è ancora in corso una ricognizione dei fabbisogni alla luce della recente riforma.
Per entrare nel dettaglio delle riduzioni di organico che riguarderà la scuola piacentina per l’anno scolastico 2010/2011 si parla di 15 insegnanti in meno per quanto concerne le scuola primarie, 19 per quelle di primo grado e 47 per quelle di secondo grado.
 

La Lega: nessun licenziamento. «I docenti non sono stati lasciati in mezzo a una strada: la normativa nazionale ha semplicemente imposto meno assunzioni nell’ambito di un piano di contenimento pluriennale. La riforma intende valorizzare la funzione dei docenti allineando l’Italia – che ha un rapporto insegnante alunno di 1 a 9 – al resto dei Paesi europei, dove il dato medio è di 1 a 11». Il deputato leghista Massimo Polledri e il responsabile scuola della Lega Nord, Luigi Fogliazza replicano alle vibranti proteste dei sindacati che da mesi lamentano tagli al sistema scolastico.
A seguito del recente sit in sindacale, con tentativo di occupazione degli uffici di Borgo Faxhall, i due esponenti leghisti esprimono «solidarietà al direttore dell’ufficio scolastico provinciale Armando Acri». «Il sindacato – spiegano i due rappresentanti del Carroccio – ribadisce legittimamente la sua posizione, ma non può pretendere che non venga applicata la legge e non vengano seguiti i criteri di trasparenza e legittimità della pubblica amministrazione».
«La normativa nazionale – dettagliano i due – ha ridotto il monte ore settimanale di lezioni e, conseguentemente, ha imposto una riduzione degli organici. L’ufficio scolastico provinciale, da parte sua, applica doverosamente la legge, basandosi sulle risorse in arrivo dagli uffici regionali, sordi, a dire il vero, di fronte alle richieste di una provincia, come quella piacentina, che presenta – per il 40 per cento – territorio montano e rientra quindi nella fascia “disagiata”, per cui il ministero chiede un’attenzione particolare». «Attenzione che non è mai stata prestata al nostro territorio, il cui sistema formativo deve poter essere garantito anche nelle zone più isolate e a più elevata altitudine, con adeguati stanziamenti da Bologna».
Tra i problemi riscontrati anche «la mancata attuazione del dovere alla formazione del corpo docenti».
«Se l’aggiornamento continuo degli insegnanti – spiegano Polledri e Fogliazza – è un diritto-dovere, è altresì vero che oggi si vanta il diritto, ma si tende a non attuare il dovere». Per il futuro l’auspicio è che si provveda «a mettere mano all’enorme spesa delle assenze» e si «proceda con le graduatorie provinciali, battaglia storica della Lega Nord. L’anno scorso hanno prestato servizio duecento docenti provenienti da fuori provincia e tanti colleghi residenti sono stati lasciati a casa».
Riguardo ai circa sei milioni di crediti vantati dalle scuole nei confronti dello Stato: «Siamo d’accordo sul fatto che i debiti di Roma debbano essere saldati. Precisiamo però che – in questa fase – pagare a piè di lista costerebbe allo stato due miliardi di euro, misura che non può essere messa in campo senza incidere sulla manovra finanziaria. Ricordiamo che i residui attivi sono una vecchia eredità dell’era Fioroni (governo Prodi), da quest’ultimo mai saldati, nemmeno in epoca di tesoretto».

 
Voci correlate:
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    Commenti:


    La Lega Nord
    è con la gente, è col popolo! Questa è la dimostrazione? :-) Ridicolo
    Andrea
    05/06/2010  16.34


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