“La Regione deve farsi carico del problema e mi farò promotore al più presto di un’azione per capire a che punto siamo e come far riprendere nel tempo più veloce possibile i lavori”. E’ lo stato della nuova caserma dei vigili del fuoco di strada Valnure il tema dell’incontro tra il consigliere regionale del Pd Marco Carini e il rappresentante della Cgil Vigili del Fuoco Camillo Piga nella sede del partito di viale Risorgimento. Una vicenda incredibile quella della struttura incompiuta, che ha già divorato 11 milioni di euro e per essere terminata ne richiederà almeno altri 4. E’ dall’estate 2008 che l’area destinata ad ospitare il rinnovato Comando è diventata un deserto, un cantiere “fantasma” su cui è necessario fare chiarezza. Allo stato attuale, non esiste alcuna pianificazione che permetta di concludere l’odissea cominciata nel 2000. Inizialmente era stato il fallimento della ditta siciliana a cui erano stati affidati i lavori a imporre un primo stop al cantiere. Poi, nel 2006, una nuova asta da 4 milioni di euro ha assegnato l’appalto ad un’altra ditta, questa volta abruzzese. I lavori riprendono, ma per breve tempo. Vengono apportate delle modifiche al progetto originale per rientrare nei finanziamenti assegnati, ma la mancanza di risorse dal Governo centrale, sommata a nuovi costi aggiuntivi maturati con interventi successivi, sono la causa dello stallo attuale. “Oggi, nel 2010, quella che doveva essere la nuova caserma – ha spiegato Piga - è una struttura già invecchiata ancora prima di essere completata. Non solo, per arrivare al termine dei lavori serviranno ulteriori risorse da destinare alla realizzazione di quei servizi che sono stati stralciati per carenza di fondi. Manca infatti il castello di manovra (indispensabile per le esercitazioni), così come sono finora esclusi dal progetto un eliporto idoneo all’atterraggio di mezzi o la palestra per il corpo dei Vigili del Fuoco” . Carini ha sottolineato come questa vicenda debba far riflettere sulla necessità di rivedere i meccanismi di assegnazione di appalti pubblici ed in particolare quelli non attivati sul territorio locale”.
|