Una coda dell’indagine che nel giugno scorso ha coinvolto l’Agenzia delle Entrate di Piacenza ha portato ieri all’arresto di un commercialista piacentino, Carlo Bazzoni. L’uomo è accusato di estorsione e millantato credito. Per il momento sono cinque gli episodi di reato che gli vengono contestati. Bazzoni, in sostanza chiedeva ai clienti denaro (si va dai 10 ai 18mila euro per i casi accertati) garantendo in cambio controlli finanziari più “dolci” e minacciando in caso di mancato pagamento pesanti multe in seguito all’attività ispettiva. In un caso il commercialista avrebbe millantato di conoscere i funzionari dell’Agenzia delle Entrate già coinvolti nell’indagine promettendo grazie a queste conoscenze e sempre dietro pagamento di denaro, controlli più leggeri per i suoi clienti. Da quanto emerso pare però che Bazzoni agisse in modo autonomo e non in concorso con i funzionari.
“Un’indagine molto complessa – ha evidenziato il pubblico ministero Antonio Colonna – un plauso speciale va agli uomini dei carabinieri e della guardia di Finanza per il loro importante contributo". Bazzoni si trova attualmente ai domiciliari. Il filone principale dell'inchiesta sull’Agenzia delle Entrate aveva portato nel giugno scorso all’arresto di Emiliana Guasti e Luciana Dallarda, le due funzionarie accusate di concussione. L’indagine era a sua volta ricollegata con quella riguardante l’impiegata della Procura Maria Rosa Perazzi, anche lei arrestata con l’accusa di concussione. (Nelle foto la conferenza stampa di questa mattina in Procura e in video l'intervista al Procuratore Lucio Bardi)
CONCUSSIONE, IN MANETTE DUE FUNZIONARIE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
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