La crisi continua a mordere l'Emilia-Romagna: in un anno il ricorso alla cassa integrazione è infatti cresciuto in regione del 198,1%, a ritmi quattro volte superiori alla media nazionale del +52,9%. Lo segnala il 16esimo rapporto mensile sull'andamento dell'occupazione curato dalla Uil, su dati forniti dall'Inps. Ad aprile 2010 sono state 10,4 milioni le ore totali di cig (tra ordinaria, straordinaria ed in deroga), rispetto ai 3,5 milioni di ore dell'aprile 2009. Secondo le stime del sindacato, inoltre, in Emilia-Romagna alla fine dello scorso aprile i cassintegrati erano 61.635 (ben 26.466 in regime di cig in deroga, 18.719 i lavoratori in cig ordinaria e 16.450 in straordinaria), contro i 20.678 complessivi dell'anno precedente. Con un boom del +3.523% (in tutto 1,25 milioni di ore), quella di Piacenza è la provincia italiana che ha registrato, nel confronto tra 2009 e 2010, l'aumento percentuale più robusto nelle ore di cassa integrazione autorizzate.
Numeri enormi che trovano una spiegazione soprattutto nel dilagare del ricorso alla Cig in deroga. Ma a preoccupare sono dunque la vera e propria esplosione della cig straordinaria (+317,9% su scala regionale) e di quella in deroga (+11.551% nel confronto tra aprile 2010 e 2009), che segnalano un'ulteriore accentuazione dello stato di difficoltà delle imprese emiliano-romagnole. Su base mensile, invece, tra marzo e aprile 2010 il ricorso alla cig in regione ha conosciuto un aumento del 2,1%: +5% per la cassa integrazione ordinaria e +5,1% per quella in deroga, mentre si sono ridotte del 5,1% le ore autorizzate di cig straordinaria. Cifre nel complesso in controtendenza rispetto all'andamento nazionale: ad aprile il monte ore di Cig è calato in Italia del 5,7% rispetto a marzo, mentre la cig in deroga e' scesa del 5,9%; è però in crescita la cassa integrazione straordinaria, con un salto in avanti dell'8%.
|