“Letteratura e Blues: prima giornata del Blues Festival 2010”
Partita timidamente nel tardo pomeriggio in Piazza Duomo l’edizione 2010 del Piacenza Blues Festival “Dal Po al Mississipi”, dopo l’antipasto torinese e milanese di domenica e martedì, a testimonianza di un evento che ambisce ad avere un rilievo nazionale.
I primi ospiti, in una piazza tutt’altro che gremita, sono stati Paolo Pasi e Stanley Péan che hanno presentato le loro ultime fatiche letterarie, supportati dalla chitarra folk del virtuoso blues man Kevin Welch e dal clarinetto di Luca Ciceri.
Un primo appuntamento, presentato e moderato da Seba Pezzani, eclettico giornalista de “il Giornale” e de “l’Unità” con la passione per la musica e per la scrittura. Ed è infatti il leitmotiv della rassegna: il blues e la letteratura, intese come viaggio nell’intimo dell’animo umano che con “Memorie di un sognatore abusivo” romanzo di Paolo Pasi, noto volto del TG3, assume i contorni onirico-rivoluzionari di un futuro apocalittico in cui “i sogni vengono tassati”. Ma l’ospite clou di questa prima giornata è stato lo scrittore haitiano-canadese Stanley Péan, con il suo cupo “Zombie blues”, opera uscita nel 1997 ma pubblicata in Italia solo tre anni fa. Incalzato da Beppe Sevaste di “Repubblica”, Péan ha evocato la trentennale e sanguinaria dittatura haitiana dei Duvalier (Papa e Baby Doc) e del loro voodoo di Stato.
Blues e letteratura dunque, un legame che consente con grande libertà di proporre metafore esistenziali sugli “spettri contemporanei”, siano nazionali con le allegorie di un futuro senza sogni di Paolo Pasi, o haitiane con le rimembranze di un’isola teatro di crudeltà disumane (e recenti calamità naturali) e in cui il ruolo del blues è fondamentale per esprimere quella tensione tipica dei sognatori, diseredati e ribelli.
“Dal Po al Mississipi” continua oggi con Fabrizio Poggi, Anne Perry e Martin Walker; la kermesse durerà fino al 23 maggio, articolata in diversi punti della città.
|