Comunicato stampa di Tommaso Foti (Pdl)
“Mi auguro solo che il Vice Sindaco Cacciatore nella replica a quanto da me sostenuto sulla vicenda delle aree militari sia stato unicamente mosso dalla ricerca di riconquistarsi qualche benemerenza nei confronti del Sindaco Reggi, dopo che nelle elezioni regionali - volendo giocare in proprio - ha sostenuto un candidato poi uscito con le rossa rotte dalla consultazione stessa”, lo afferma Tommaso Foti, parlamentare piacentino del Popolo della Libertà.
“Diversamente dovrei pensare che siamo in presenza di un vicesindaco che, o parla senza conoscere gli atti, o si diletta nel gioco delle tre carte, ma finisce per incartarsi”.
“Il documento inviato al Ministero della Difesa - continua la nota - non è stato definito “protocollo d’intesa” da chi scrive, ma dal Sindaco stesso, che richiama l’espressione in questione non solo nell’oggetto della missiva inviata, ma anche nelle premesse del documento da sottoporre alla firma delle parti”.
“E’ altresì inconfutabile che il testo del protocollo d’intesa, spedito il 18 marzo dal Sindaco al Sottosegretario Corsetto, è del tutto privo di contenuti operativi rispetto a quello sottoscritto il 3 aprile 2008 con il Sottosegretario Forcieri. Cacciatore, se proprio voleva dire qualcosa, se non altro per ricordare a se stesso che la delega sulle aree militari il Sindaco l’ha affidata a Lui - continua Foti - lo doveva fare chiarendo quali destinazioni urbanistiche la sinistra intenda dare alle aree in questione”.
“Ma così non è stato - conclude l’esponente del Popolo della Libertà - e per l’ennesima volta l’intervento del Vice Sindaco ci ricorda la foga di quel cacciatore che partito per fare strage di selvaggina se ne tornava a casa impallinato”.
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